Numerose le iniziative in programma tra cui anche un convegno dedicato alla dottoressa Intini
15.11.2021 – Il 17 novembre viene celebrata la Giornata mondiale della prematurità che dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti.
I professionisti sanitari dell’Ulss 2, coinvolti nella cura dei neonati pretermine, promuovono e sostengono la Giornata affiancando associazioni come “Vivere Onlus” e “Il Pulcino”.
Numerose le iniziative in programma quest’anno:
I DATI
Ogni giorno in Italia oltre 100 bambini nascono pretermine e 10 di loro vengono “attaccati ad una macchina” perché non sono in grado di sopravvivere autonomamente. Nei punti nascita dell’Ulss 2 nel 2020 si sono registrati circa 5.800 nascite, numero questo senza particolare deflessione rispetto al 2019, anno pre-COVID, con tasso di prematurità registrato, cioè numero dei nati prima della 37 settimana di gestazione, che si assesta intorno al 6%.
Il Centro di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Ca’ Foncello è un centro di terzo livello che accoglie ogni anno circa 350 neonati con problemi di salute alla nascita, di cui la prematurità rappresenta la diagnosi più frequente.
“Nel 2020 la TIN di Treviso – spiega il primario, dott.ssa Paola Lago – ha ricoverato circa 240 neonati pretermine; i grandi prematuri sono stati circa il 20% in meno rispetto agli anni precedenti (n. 60 vs 75-80). Nell’anno della prematurità la TIN del Ca’ Foncello ha registrato mortalità ed esiti alla dimissione tra i più bassi registrati rispetto sia anni precedenti (30% vs 40-45%) sia agli altri centri Italiani. Quindi l’anno del Covid nel nostro territorio è stato più benevolo in termini di incidenza, mortalità ed outcome nei confronti della prematurità. Durante la pandemia la nostra TIN – aggiunge Lago – ha aderito al progetto “Zero separation” mantenendo i genitori in sicurezza, con protocolli ad hoc, vicino ai propri neonati e mantenendo la TIN aperta h 24. L’aver permesso di mantenere le mamme accanto ai propri figli, quando tutto il mondo era in lockdown, ha consentito oltre che possibilmente migliorare lo sviluppo neuroevolutivo dei nostri neonati di preservare anche i livelli di allattamento materno alla dimissione sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti; i neonati che sono stati dimessi dalla TIN con un’alimentazione esclusiva o prevalente di latte materno sono stati oltre l’85%. A tutti i prematuri ad alto e a medio rischio neuroevolutivo e alle loro famiglie, anche in tempi pandemici, è stato offerto un servizio di follow-up multiprofessionale dedicato ai bilanci di salute, al monitoraggio della crescita e delle tappe neuroevolutive sia attraverso le consuete visite ambulatoriali, sia attraverso il supporto telefonico nei momenti più difficili della pandemia.
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