Si presenta un uomo, spesso accompagnato da una donna, che chiede di ricaricare il suo conto su Pay safe card”. L’esercente, quindi, emette lo scontrino con il qr code e, lo appoggia sul bancone, attendendo che l’utente effettui il pagamento. Quest’ultimo chiede di poterlo fare con il proprio cellulare, che estrae fotografando velocemente il qr code, che, in pratica, è il codice di attivazione che permette la ricarica. Il truffatore, quindi, finge di maneggiare la tastiera e dopo un po’ comunica i dati necessari per l’operazione.
Il terminale della ricevitoria, però, comunica che il cliente non ha fondi in banca. Questi, fingendo grande disappunto, riferisce che deve recarsi al più vicino bancomat a effettuare la ricarica. “Mi metta da parte lo scontrino fino al mio ritorno, per favore” – implora al malaccorto esercente l’utente disonesto. Questi imbocca l’uscita, pronto, con il codice copiato sul telefonino, a effettuare il prelievo al primo bancomat. Ma solo per ingrassare il proprio conto, a spese dell’esercente. Quando quest’ultimo se ne accorge, è ormai troppo tardi
Il consiglio? Non poggiare lo scontrino sul bancone e stare attenti alle manovre furtive (è proprio il caso di dire) con i cellulari. Potrebbe costare molto ma molto caro.
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