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Uccidono il figlio 15enne dopo mesi di torture: condannati la madre e il compagno

La madre e il compagno del 15enne riceveranno la condanna definitiva in termini di durata non prima di ottobre.

Pubblicato il 23 Luglio 2022

Una storia di maltrattamenti in famiglia viene da Huddersfield, in Inghilterra, dove il 15enne Sebastian Kalinowski è morto dopo aver subito aggressioni e abusi crudeli da parte della madre e del compagno.

I fatti

La storia relativa alla morte del 15enne risale a poco meno di un anno fa, nel mese di agosto, e dopo sei settimane di processo è giunta la sentenza da parte del Tribunale del Leeds Crown Court, che ha condannato la madre Agnieszka Kalinowska, 35 anni, e il compagno Andrzej Latoszewski, 38 anni. Il 15enne era giunto in Inghilterra dalla Polonia due anni fa per raggiungere la madre e il nuovo compagno, ma quella che doveva essere una nuova vita per lui si è trasformata velocemente in un incubo. Il 13 agosto dello scorso anno infatti è morto in ospedale a causa di un’infezione causata da “complicazioni non trattate di fratture costali multiple”. La vita è subito stata dura per lui nello Yorkshire in quanto si è passati subito dalle punizioni crudeli alle aggressioni fisiche condite da insulti. L’episodio malvagio è quello relativo a quando il 15enne fu legato con una rete e frustato con una prolunga, ma non finisce qui, è stata fatta un’altra scoperta terribile perché la madre e il compagno programmavano nei messaggi sul telefono le prossime torture da fare al figlio.

Le indagini

Nell’ambito delle indagini si sono rivelate decisive le telecamere di un sistema di videosorveglianza che i due avevano fatto installare per sorvegliare il 15enne. Uno dei filmati ha visto il patrigno 38enne picchiarlo cento volte, con una breve sosta solo per asciugarsi la fronte, e la madre a guardare la televisione mentre mangiava un toast totalmente ignara di ciò che stava accadendo al figlio. Nel giorno precedente alla morte Andrzej Latoszewski aveva trovato il 15enne privo di sensi, ma ha atteso più di due ore prima di chiamare l’ambulanza per i soccorsi, giusto il tempo per rimuovere il sistema di videosorveglianza fatto installare. Nonostante ai soccorritori intervenuti l’uomo avesse raccontato che il 15enne si era procurato le ferite cadendo da un albero o in una rissa con coetanei e che era annegato nella vasca da bagno, le telecamere a circuito chiuso hanno mostrato cosa fosse accaduto veramente. La condanna nei confronti dei due è stata emessa dopo tre ore dalla giuria, ma quella definitiva non sarà emessa prima del mese di ottobre.