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Ucraina

Ucraina: embargo del petrolio russo e Mosca taglia il gas all’Olanda

Pubblicato il 31 Maggio, 2022

L’Ue raggiunge l’accordo sull’embargo al petrolio russo, parte del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina che sarà finalizzato domani dagli ambasciatori dei 27 a Bruxelles: stop immediato al greggio che arriva dalla Russia all’Ue via mare, rinviato invece l’embargo a quello trasportato da oleodotti.

Prevista l’adozione di “misure d’emergenza” nel caso di interruzione delle forniture.

“Tutti attuino le linee guida Ue su come pagare il gas russo” in euro e non in rubli, chiede l’olandese Rutte.

Esclusa dal sistema swift la Sberbank, il principale istituto di credito russo.

Nella blacklist Ue dovrebbe entrare anche il patriarca Kirill.

Consiglio europeo pronto a offrire 9 miliardi per la ricostruzione in Ucraina.

I 27

I leader dei 27, quindi, al termine di una trattativa lunga e più volte vicino a naufragare, riescono a salvare l’unità del Vecchio Continente di fronte al nemico moscovita con un escamotage che accontenta Viktor Orban e fornisce adeguate garanzie ai Paesi senza sbocco sul mare.

L’intesa prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Ue via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. Toccherà agli sherpa analizzare quest’ultimo punto “il prima possibile”, come recita il testo delle conclusioni.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che più di ogni altro leader ha spinto sul pacchetto, presentandolo urbi et orbi all’Eurocamera, in apertura del summit si era detta insolitamente scettica sulla chiusura dell’accordo. Un’anomalia. Ma è innegabile che sia proprio lei a uscire almeno parzialmente sconfitta da questa prova di forza. “L’energia è troppo importante, prima si trovano le soluzioni con i Paesi membri e poi si applicano le sanzioni, non il contrario come fatto sinora”, ha chiosato Orban.

LA GUERRA DEL GAS

Il sesto pacchetto include l’esclusione da Swift della più grande banca russa, la Sberbank, le limitazioni a tre emittenti di Mosca e l’inclusione nella lista nera dell’Ue di enti e personalità varie. Il menù dei leader comprende poi altro. Il piano per rafforzare la difesa comune, partendo dalla base industriale europea, e le opzioni possibili per sbloccare il grano ucraino.

Eppure il rischio è che l’Ue, mentre si azzuffa sul petrolio, si ritrovi scoperta sul gas. Perché Gazprom ha annunciato che taglierà le forniture all’olandese GasTerra, dato che non paga in rubli. E la Danimarca potrebbe trovarsi nella stessa situazione. 

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