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Ucraina

Ucraina, Zelensky: “Kherson è nostra”. Mosca: “Il ritiro non è un’umiliazione” (VIDEO)

Pubblicato il 11 Novembre, 2022

“Kherson è nostra”.

Lo scrive sui social il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando un video per confermare la ripresa del controllo della città dalle forze di Kiev.

Nelle scorse ore le forze militari ucraine sono entrate nel centro della città, strategicamente molto importante e situata sulle sponde del fiume Dnepr.

Si moltiplicano sui social le immagini in cui si vedono cittadini comuni e soldati in uniforme ammainare bandiere russe e sostituirle con i drappi azzurri e gialli.

“Il mondo russo sa come fuggire in modo efficace. Da Kiev, da Kharkiv, da Kherson”, ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, il consigliere del presidente Zelensky sottolineando che ”ora è importante garantire una fuga su larga scala degli occupanti russi, dall’Ucraina, da tutto il nostro territorio”. 

Nei video e nelle foto diffuse online nelle scorse ore si vedono i residenti sventolare le bandiere ucraine nelle piazze principali della città e issarle su alcuni edifici pubblici simbolici come la centrale di polizia.

Festeggiamenti in piazza della Libertà, sede dei più importanti edifici governativi.

Dalla geolocalizzazione delle immagini emerge che le forze di Kiev hanno gradualmente preso il pieno controllo del centro cittadino, mentre continuano ad avanzare nei villaggi che fanno parte dell’area che circonda Kherson.

Bandiere ucraine sventolano anche nelle vicine località di Kachkarivka, Shumensky, Berislav, Chernobaivka e Starytsya.

Il ministero della Difesa di Mosca ha confermato che le truppe russe hanno completato il ritiro dalla sponda occidentale del fiume.

Nel briefing quotidiano, è stato sottolineato che non è stato lasciato indietro alcun equipaggiamento militare o soldato e non ci sono state perdite tra i militari durante la ritirata annunciata mercoledì di fronte alla pressione della controffensiva ucraina.

Il Cremlino ha sottolineato che, nonostante il ritiro, la regione di Kherson – annessa a fine settembre dopo un referendum popolare non riconosciuto dalla comunità internazionale – resta territorio russo.

Il Cremlino ha negato categoricamente che il ritiro delle truppe russe da Kherson sia stata un’umiliazione per Mosca.

Il portavoce, Dmitry Peskov, ha risposto seccamente “no” quando è stato interpellato in merito dai giornalisti durante il briefing.

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Allo stesso modo, la Russia non ha nessun rammarico per l’annessione della regione ucraina alla fine di settembre, celebrata in pompa magna, ha puntualizzato.

La Russia, inoltre, è pronta a negoziati con l’Ucraina senza precondizioni.

Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov.

“Posso confermare la posizione, ovvero che siamo aperti al dialogo, senza precondizioni. Eravamo già pronti per questo”, ha detto Ryabkov ai giornalisti a Mosca. I colloqui con Kiev, ha aggiunto, sono stati interrotti da parte ucraina.

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