Mancano 165mila dosi di vaccino. E’ la stessa Pfizer, come ha reso noto il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, che l’ha deciso, in modo “unilaterale e arbitrario”, scontentando molte Regioni (ma gli americani hanno assicurato che tutto tornerà normale dal 25 gennaio).
Non avranno tagli nel piano previsto di vaccinazione Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono invece le più penalizzate. Anche perché, sottolinea Arcuri, non si possono usare due vaccini differenti. “La dose di richiamo si deve fare con lo stessa vaccino” e “l’intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose” va rispettato. E il Friuli annuncia, colpito dai tagli non previsti, che da domani si faranno solo i richiami.
In ogni caso oggi parte la somministrazione delle secondi dosi in tutta Italia. Saranno sottoposti alla dose di richiamo coloro che si sono vaccinate alla fine di dicembre con le prime 10mila dosi, in prima istanza il personale sanitario in prima linea nei reparti di terapia intensiva.
Al momento in Italia ha ricevuto il vaccino solo l’1,85% della popolazione: siamo indietro rispetto al mondo ma primi nell’Unione Europea. Squilibrio anche tra le Regioni: la Calabria, per esempio, ha somministrato solo la metà delle dosi, un forte ritardo rispetto a Regioni come la Lombardia.
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