Ventimiglia – Sono circa 80 al giorno, dall’inizio di marzo, gli stranieri respinti in Italia dalle autorità francesi, perché sorpresi sulla linea di confine. A quest’ultimi, tuttavia, non viene effettuato alcun Covid-test, perché per le autorità transalpine – che da tempo ormai hanno ‘chiuso’ le frontiere, sospendendo di fatto il trattato di Schengen – è come se queste persone non fossero mai entrate nel loro Paese, visto che vengono sorprese sulla linea di confine.
A differenza di quanto accade per i ‘riammessi’ ovvero i migranti individuati lontano dal confine, che vengono rimandati in Italia con test negativo.
“E’ l’ulteriore segnale della necessità di un intervento coordinato tra lo Stato italiano e quello francese – afferma il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, commentando il fatto che non esistono presidi sanitari per i respinti -. Si auspica un dialogo ancora maggiore tra le due Prefetture, come sembra stiano già facendo molto bene le forze dell’ordine”.
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