« Torna indietro

D'Agostino

Vincenzo Agostino: addio al coraggioso padre antimafia costretto a morire con la barba lunga (VIDEO)

Pubblicato il 22 Aprile, 2024

Quella barba folta, foltissima era dolore. Non un vezzo, un’abitudine: Dolore. Con la maiuscola. Quello che lo ha devastato e mai più abbandonato quando la vigliaccheria della mafia lo ha privato del figlio Nino e della nuora Ida incinta del primo nipotino. Si è spento con quella barba che non ha potuto tagliare, Vincenzo Agostino.

Perché il padre di Nino Agostino, il poliziotto ucciso in un agguato il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo, insieme con la moglie Ida Castelluccio, è morto a 87 anni senza ottenere quella giustizia per la quale ha combattuto anche simbolicamente, con quella barba che avrebbe tagliato soltanto arrestando tutti, anche i mandanti e i responsabili degli ignobili depistaggi delle indagini.

D'Agostino

Nel 2019 era stata già costretta ad arrendersi Augusta Schiera, la moglie che lo ha sostenuto nella coraggiosa battaglia continuata dal marito dopo l’ennesimo, schiacciante lutto.

Vincenzo aveva giurato:

“Non mi taglierò più la barba fino a quando non saprò la verità”.

Il 6 ottobre di un anno fa, dopo che la corte d’appello confermò l’ergastolo per il boss di Resuttana Nino Madonia, aveva detto: “Sono soddisfatto perché hanno condannato il macellaio di mio figlio e di mia nuora. Soddisfatto anche per mia moglie, desideravo tanto che ci fosse anche lei accanto a me. Ora toglierò la scritta sulla sua lapide, morta in attesa di verità e giustizia“.

E’ morto con la barba lunga, aspettava la fine dell’altro processo, quello con rito ordinario, per avere completa giustizia.

Sui social numerosissime le manifestazioni di affetto e dispiacere nei confronti di un uomo, di un padre, che per 35 anni ha imposto una presa di coscienza, ha ispirato e si spera, adesso, che il suo esempio non venga diluito nel tempo.

About Post Author