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VOUCHER: UNA PAROLA, TANTI SIGNIFICATI

Partendo dal fatto che questa parola nei dizionari comuni è comparata al francese “coupon” e significa “buono rilasciato come prenotazione o ricevuta dopo il pagamento di un servizio” è bene dunque chiarire i vari significati che il termine assume oggi, con le diverse declinazioni.

Pubblicato il 28 Agosto, 2023

Ultimamente si sente spesso parlare di voucher, sia per quanto riguarda alcune iniziative legate alla sfera pubblica che per quanto concerne le promozioni aziendali.

Partendo dal fatto che questa parola nei dizionari comuni è comparata al francese “coupon” e significa “buono rilasciato come prenotazione o ricevuta dopo il pagamento di un servizio” è bene dunque chiarire i vari significati che il termine assume oggi, con le diverse declinazioni.

Tutto questo perché, anche semplicemente effettuando una ricerca sul web, le pagine dei risultati possono essere molto diverse tra di loro, e confondere gli utenti che sono in cerca di una particolare tipologia di servizio.

A scanso di equivoci, in riferimento alla sfera istituzionale, ultimamente i quotidiani e il web parlano spesso di voucher, talvolta in modo implicito e dunque confidando nell’informazione già acquisita da chi visita un sito.

Dalle istituzioni: i voucher come buoni lavoro

Per chiarire ogni dubbio, i voucher, in collegamento al mondo del lavoro, sono intesi come “buoni lavoro”, ovvero dei sistemi di pagamento utilizzati dai datori di lavoro o committenti per ricompensare delle attività lavorative accessorie, saltuarie e discontinue, ovvero non sottoposte a regolare contratto.

Rientrano in tale fattispecie tanti tipi di attività, e i soggetti coinvolti possono essere imprenditori commerciali o liberi professionisti. I settori di applicazione vanno dall’agricoltura stagionale ai lavori occasionali presso locali, ristoranti, discoteche, fino anche a mansioni come quelle dei promoter e degli addetti alla logistica per particolari eventi, ma sono incluse anche assistenza e lavori domestici.

Ogni buono o voucher INPS esentasse è del valore di 9 euro che vengono pagati direttamente al lavoratore occasionale, mentre il massimo compenso netto nell’arco dell’anno solare non deve superare i 5mila euro, affinché siano garantite la copertura INAIL e gli adempimenti previdenziali.

Con la Legge di Bilancio 2023, i voucher, dopo un periodo di sospensione, sono ora nuovamente contemplati come sistemi di pagamento per prestazioni di natura occasionale.

I voucher come codici sconto

Nel chiarire il significato della parola “voucher” si è fatto riferimento al termine “buono”. Questa parola, in ambito puramente commerciale, richiama al classico tagliando cartaceo valido per ottenere sconti nei supermercati, nelle profumerie, nei grandi store e così via.

La grande diffusione dell’e-commerce, sia nel campo dei prodotti che in quello dei servizi, ha introdotto però un’altra modalità di ottenere sconti online, e il tradizionale buono di carta è diventato digitale.

Nello specifico i buoni sconto oggi sono configurati come codici alfanumerici da digitare al momento di concludere una transazione, negli appositi campi della form di un marketplace o di un sito di servizi.

Esempi di codici sconto sono quelli che si possono trovare in piattaforme multicategoria di aggregazione come Codicesconto o compara prezzi come Trovaprezzi, e possono riguardare tutte le categorie di beni, dall’abbigliamento al food, dai cosmetici all’arredamento, dagli accessori ai dispositivi elettronici, e molto altro.

Nel caso dei servizi si parla anche di voucher code, come quelli, che possono essere anche regalati, per l’ingresso scontato a concerti e spettacoli acquistabili da piattaforme tipo Ticketone, oppure quelli per sfruttare servizi telematici come la composizione di album fotografici o le lezioni online. Sono inclusi in questa fattispecie anche i codici validi per l’acquisto promozionale di carte prepagate tipo Xbox nel comparto videoludico, oppure i voucher casinò ai quali corrispondono particolari promo di benvenuto da usare nelle piattaforme di gioco autorizzato a distanza.

Come si è detto, se i codici voucher sono relativi a biglietti per eventi, concerti, cinema possono essere anche essere emessi in forma di “gift card” ovvero di carta regalo, e dunque in questo caso sarà il destinatario del presente a utilizzarlo, in quanto prepagato da chi ha deciso di donarlo. In questo caso si configura la fattispecie classica di “voucher”, ovvero quella di un beneficio associato a un prodotto acquistato in precedenza, e da riscuotere tramite tagliando, che sia in codice o meno.

Dai servizi per la persona ai viaggi, grazie ai voucher

Per regalare o autoregalarsi un voucher, è necessario registrarsi o visitare come ospiti piattaforme di couponing che includano i servizi richiesti.

Non si tratta di una semplice prenotazione, come può accadere quando ad esempio si prenota una visita su siti specialistici come miodottore.it e similari. Si tratta piuttosto di acquistare in anticipo un massaggio, un ingresso alle terme, una seduta dall’estetista o dal parrucchiere, giusto per fare qualche esempio. Il tutto comodamente online, attraverso siti come Groupalia e similari, che aggregano offerte nazionali ma anche presso strutture locali.

In questi casi il voucher è un tagliando da presentare in loco per usufruire del servizio acquistato, ma lo stesso vale quando si acquista un pacchetto a sorpresa di cibi o bevande da app anti-spreco come “Too Good To Go” e affini.

Una menzione speciale a parte va fatta al mondo dei viaggi, dove i voucher telematici hanno sostituito quelli tipicamente emessi in agenzia, con il vantaggio ulteriore di sconti su pacchetti completi, tipo volo + hotel + noleggio auto. La diffusione di piattaforme di comparazione prezzi e prenotazione, come Trivago e Booking, ha contribuito di molto allo slancio del settore e oggi sono sempre di più gli italiani che ormai scelgono le proprie vacanze direttamente online, proprio usando questa speciale tipologia di voucher.

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