Otto settimane di carcere per insulti razzisti rivolti a un calciatore via social network. Per la precisione su un gruppo Facebook. È la condanna che dovrà scontare Simon Silwood, 50enne operaio siderurgico inglese, colpevole di aver definito “babbuino” Romaine Sawyers, calciatore del West Bromwich Albion, il club del tifoso che si è macchiato del riprovevole comportamento.
La notizia è di cruciale importanza non per le offese razziste, sempre più diffuse sul web in generale e sulle bacheche social in particolare, bensì perché si tratta del primo supporter messo alla sbarra da un tribunale per quanto scritto e condiviso su un account di social media. La sentenza è arrivata mesi dopo il fatto, avvenuto lo scorso 26 gennaio dopo la sconfitta per 5-0 del West Bromwich contro il Manchester City, con Silwood che aveva postato l’epiteto razzista nel gruppo Facebook ‘Romaine Sawyers – Ballon d’Or‘ (creato per prendere in giro il giocatore tirando in ballo il Pallone d’Oro, che è il premio individuale annuale più ambito per i calciatori di tutto il mondo).
Per tentare di evitare la galera, il tifoso ha dichiarato di essere vittima di un errore di ortografia, poiché la sua intenzione era scrivere che Sawyers dovesse vincere il premio di buffone d’oro, salvo digitare il termine errato, ‘bafoon’ invece di ‘buffoon’, cambiato dal correttore automatico di Facebook, secondo Silwood, in ‘baboon’, che significa babbuino. Una difesa assai poco sensata, rigettata dal giudice Briony Clarke, che lo ha condannato. “Non c’è posto per il razzismo o l’abuso razzista online“, ha spiegato il magistrato, aggiungendo che il pentimento mostrato dall’accusato era “minimo”.
La diffusione di contenuti online d’odio, razziste e violente legate al calcio sono una spina nel fianco per la Premier League e il Regno Unito, tanto che dalla scorsa primavera è stata istituita una divisione ad hoc guidata dall’agente Stuart Ward, cui si deve la citazione in tribunale e la successiva condanna nei confronti di Silwood, bandito a vita dallo stadio The Hawthorns, casa del West Bromwich Albion. “Nell’ultimo anno abbiamo riscontrato un aumento dei crimini d’odio online e non esiteremo a prendere provvedimenti contro i responsabili, come dimostra questo caso”.
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