Pubblicato il 10 Giugno, 2020
Atto formale concluso: questa mattina nei locali del Cisternino di città, la sede di quella che una volta si chiamava la in Piazza Guerrazzi, è stata siglata la firma definitiva dei rappresentanti di tutte le istituzioni e pubbliche amministrazioni coinvolte nella realizzazione del nuovo ospedale di Livorno.
In rappresentanza della Regione è arrivato lo stesso presidente Enrico Rossi che, nel suo commento post-firma, non ha rinunciato a togliersi qualche residuo sassolino dalla scarpa, legato alla mancata costruzione di un ospedale del tutto nuovo che, a suo dire, avrebbe avuto caratteristiche ben più vantaggiose sul piano della efficienza di cura.
Oggi, al netto di polemiche e scontri politici trascinatisi per anni e che, non a caso, contribuirono, nel 2014, anche al successo della prima amministrazione guidata dal sindaco Filippo Nogarin del M5S, dopo settant’anni ininterrotti di egemonia del Pci prima e del Pd poi, finalmente è arrivato il nero su bianco.
Il nuovo presidio ospedaliero che, in pratica si basa su un progetto curato da un professionista che gode di larga stima come l’ingegner Rinaldo Giambastiani, livornese e profondo conoscitore della materia, che valorizza il recuperabile dell’esistente nosocomio e amplia l’offerta di servizi attraverso la realizzazione di edifici e strutture all’insegna delle più recenti caratteristiche di settore. Il tutto, dettaglio non secondario, con un notevolissimo risparmio di spesa pubblica rispetto all’ipotesi del nuovo.
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