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Sono solo tre i cinematografi che riaprono oggi. Le altre sale aspettano o rinunciano

Solo tre sale cinematografiche riaprono a Roma nel dopo-Covid 19

Pubblicato il 15 Giugno, 2020

È singolare, quasi un segno del destino, che i cinematografi riaprano proprio nel giorno del centenario della nascita di Alberto Sordi, secondo molti critici il migliore attore italiano di sempre nel mondo della celluloide. Eppure, tuttavia… Non è oro quel che luce perché in realtà le sale che danno il via a una nuova vita sono poche, quasi soltanto il tre per cento in tutt’Italia secondo le prime stime mentre, più ottimisticamente, Luigi Lonigro, presidente della sezione distributori dell’Anica, Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive multimediali, parla di un 10% del mercato delle sale. E qualcuno, nei giorni passati, aveva fatto conti catastrofici su Roma fino a ridurre addirittura a soli due cinematografi della Capitale aperti su una cinquantina.

Gli esercenti sono in linea con altri settori del commercio, secondo cui i costi sono troppo alti e allora è meglio attendere e restare chiusi per qualche giorno ancora. D’altra parte, che il cinema stia vivendo una crisi tangibile e difficilissima da controllare lo dicono le cifre e qui ci piace ricordare quanto scriveva un’esperta come Irene Bignardi il 12 giugno su il Venerdì: “Al momento del lockdown erano 39 le produzioni in corso in Italia, tra cui 17 film, 19 serie tv e 3 film stranieri. Con il blocco sono saltate un totale di 110 mila giornate di lavoro distribuite su 3.000 persone”.

A soccorrere le sale arrivano le correzioni dell’ultimo decreto del Presidente del consiglio. Vengono, così, modificate quelle norme di riapertura giudicate “astruse” dagli esercenti; si potrà togliere la mascherina durante la visione della pellicola, mentre in origine si voleva un uso protettivo anche durante la proiezione. La mascherina resta obbligatoria “dall’ingresso fino al raggiungimento del posto e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso, incluso il momento del deflusso”, come recita la modifica al dpcm. Conseguentemente, sarà possibile anche consumare i prodotti di ristoro all’interno delle sale.

Esercenti e distributori si dicono soddisfatti ma bisognerà attendere i primi giorni di programmazione per capire quanto queste novità meno restrittive incoraggeranno gli spettatori. Nei giorni scorsi, peraltro, Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, non aveva mancato di sottolineare l’insoddisfazione della categoria: “Gli esercenti calcolano che si siano persi nei mesi di chiusura 30 milioni di euro”. Insomma, il recupero non sarà facile.

E proprio stamattina, su RaiUno, Rutelli ha alzato la mira: “Un certo numero di sale rischierà di non riaprire più ma il problema principale riguarda soprattutto le produzioni”, riferendosi alla riapertura dei set. Anche se qualche dato positivo dovrebbe arrivare dalle arene estive. A Roma, tre di queste rientreranno in azione a luglio e altre tre ad agosto, mentre Nanni Moretti dovrebbe aprire la sua arena del Nuovo Sacher il 27 giugno. Inoltre, il drive in di Ostia potrebbe far contenti gli spettatori già da fine giugno. Basterà? Certamente no, ma almeno un piccolo segnale dalle arene arriverà.

Nanni Moretti nella sala del suo Nuovo Sacher

E che le difficoltà non si supereranno in breve tempo lo confermano i dati relativi alle nuove abitudini italiane, obbligatorie per colpa del virus. Nel periodo di chiusura della sale, infatti, è aumentato il numero di chi i film se li è gustati sulle piattaforme streaming, tanto che il presidente del Centro sperimentale di cinematografia, Felice Laudadio si chiede: “Il pubblico che grazie al Covid 19 ha scoperto le piattaforme avrà ancora voglia di tornare al cinema in sala?”

Domanda d’obbligo: la risposta arriverà fin da stasera dai romani che decideranno di riscoprire, anche con la mascherina, il fascino delle sale che, in città, nel trimestre marzo-maggio, rispetto al 2019, hanno subito mancati incassi calcolabili in 14 milioni di euro. Unica, parziale consolazione, l’iniziativa della Regione, che ha stanziato un milione di euro per sostenere gli affitti e ridotto l’Irap. Ma, intanto, oggi riaprono solo l’Uci Porta di Roma, il Madison e il Delle Province. Vanno avanti loro, ché agli altri viene da piangere.

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