Pubblicato il 21 Giugno, 2020
Le elezioni regionali in Liguria stanno assumendo, ormai da settimane, i connotati di un assurdo tormentone, un rebus della settimana piuttosto che una trattativa politica a tre mesi dalle elezioni.
Elezioni regionali: tra veti incrociati e riserve
Veto su Ferruccio Sansa e Aristide Massardo, dice il Pd. No al quarto, e ultimo, nome, ribatte il M5s, alzando la posta: o Sansa o, in seconda opzione, Massardo.
Elezioni regionali: spunta il quarto nome di Bosco
Intanto, in attesa di una risposta ufficiale da parte di tutte le forze sul quarto nome, spuntato ieri: quello di Ivano Bosco, segretario generale della Cgil di Reggio Emilia dove è approdato nel 2019, dopo che aveva guidato per due mandati l’organizzazione di Genova.
Sul nome di Bosco, è evidente che il Pd si pronuncerebbe favorevolmente e lo accoglierebbero come candidato unitario. I Cinque Stelle, di contro, sono fermi sull’asse Sansa- Massardo.
Una vera e propria “caccia al nome” candidato presidente quello che è successo ieri nel vertice giallorosso convocato tra tutte le forze alleate, Pd, Campo progressista ed M5s, per arrivare al traguardo: la scelta del nome del candidato presidente, appunto, entro il 24 giugno, la dead line “psicologica” che si è imposta la potenziale coalizione.
A quanto pare la tenuta dell’alleanza giallorossa non è compatibile con nessuno dei candidati presidente finora indicati a discapito di nomi di indubbio: l’avvocato Dello Strologo, primo tra tutti, strattonato tra slanci e veti, il giornalista Ferruccio Sansa e il professore Aristide Massardo.
E oggi è previsto un altro vertice Pd, per provare a trovare una via d’uscita e di pace, ma il candidato latita…