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Immigrazione, sgominato giro di matrimoni falsi

L’operazione è nata dalla denuncia di una ragazza obbligata a sposare uno straniero irregolare a Milano.

Pubblicato il 23 Marzo, 2021

L’operazione è nata dalla denuncia di una ragazza obbligata a sposare uno straniero irregolare a Milano.

Cinque arresti e altre 78 persone indagate in un’operazione della Polizia di Stato che ha sgominato un giro di matrimoni fittizi e falsi esami di conoscenza della lingua italiana per favorire l’immigrazione clandestina. Un’azione imponente che ferma un giro d’affari imponente e che permetteva alla malavita di “regolarizzare” decine di immigrati clandestini attraverso falsi matrimoni ed esami truccati per certificare la conoscenza della lingua italiana.

L’indagine, condotta dai poliziotti della Seconda Sezione della Squadra Mobile di Milano, trae origine dalle dichiarazioni di una giovane ragazza costretta a contrarre un matrimonio fittizio con un cittadino egiziano allo scopo di permettere a quest’ultimo di conseguire il permesso di soggiorno e regolarizzare la propria posizione con la normativa in materia di immigrazione.

In tale ambito sono emerse le figure di soggetti stranieri, spesso ben integrati nel tessuto socio-economico italiano e titolari di agenzie per pratiche per extracomunitari, che si sono proposti quali intermediari, o comunque punti di riferimento, per loro connazionali da cui hanno ricevuto compensi per escogitare brogli utili ad eludere la normativa sul soggiorno. Sono state accertate e documentate false idoneità alloggiative e di residenza, favorite dai contatti tra le agenzie di disbrigo pratiche per stranieri e proprietari di abitazioni compiacenti disponibili, in cambio di denaro, a dichiarare falsamente di ospitare cittadini extracomunitari per facilitare il rilascio di permessi di soggiorno per richiedenti asilo e per ricongiungimenti familiari.

In particolare, con riferimento ai 23 capi d’imputazione contestati dal Procuratore Aggiunto dr.ssa Pedio e dai P.M. dr.ssa Pavan e dr.ssa Bartolucci, gli indagati, attestando falsamente in atti pubblici fatti dei quali gli atti erano destinati a provare la verità, inducevano in errore i Pubblici Ufficiali della Prefettura di Milano che, sulla base di quella falsa documentazione, rilasciavano il Nulla Osta al ricongiungimento familiare. Cosi facendo, sono riusciti ad ottenere nel giro di pochi mesi (ovvero tra la fine dell’anno 2018 e i primi mesi dell’anno 2019) ben 24 provvedimenti di Nulla Osta al ricongiungimento familiare a favore dei parenti di 11 stranieri che si sono avvalsi della loro consulenza e dei loro servizi per eludere la normativa in materia d’immigrazione. 

Non solo, perché inoltre sono emerse connivenze tra titolari di agenzie di disbrigo pratiche per stranieri e i responsabili di scuole accreditati con le predette Università e abilitate a effettuare presso i loro centri l’esame di italiano, concorrendo a garantire il superamento del test anche a persone prive delle più elementari conoscenze della lingua italiana in cambio di un adeguato compenso economico.

La complessiva attività d’indagine che si è conclusa con l’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 5 soggetti ed il sequestro di una cospicua somma di danaro contante, ha permesso di disvelare un ambito più ampio e articolato che ha coinvolto ben 78 indagati a vario titolo, che hanno dato vita ad un contesto di diffusa illegalità concernente la regolarizzazione di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, utilizzando la propria posizione, ruolo, professione e cultura, per eludere la normativa sul soggiorno, approfittando dello stato di bisogno, dell’ignoranza e delle difficoltà di cittadini extracomunitari desiderosi di regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale.

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