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A scuola dal 14 settembre all’11 giugno, ma è guerra aperta tra Regione e ministra Azzolina

Varato il calendario scolastico: in classe dal 14 settembre all’11 giugno. Polemica tra Regione e governo

Pubblicato il 29 Luglio, 2020

La Regione ha varato stamattina il nuovo calendario scolastico 2020/2021 e ci sono delle sorprese per quanto riguarda i giorni di vacanza. Prima di tutto la data della prima campanella è il 14 settembre, come già anticipato dalla ministra Azzolina qualche settimana fa proprio a Torino, e l’ultima suonerà l’11 giugno. Naturalmente la Regione resta in attesa di conoscere le linee guida del governo per la ripartenza post Covid (dalle regole sulla sicurezza sanitaria e sul distanziamento sociale a quelle relative ai trasporti degli studenti). I giorni di lezione nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado saranno 208, mentre per la scuola per l’infanzia 224, che si riducono rispettivamente a 207 e a 223 nel caso in cui la ricorrenza del Santo Patrono coincida con un giorno nel quale siano previste lezioni. Gli studenti avranno un solo ponte, quello dell’Immacolata, il 7 e l’8 dicembre, seguiranno poi le tradizionali vacanze di Natale, che, quest’anno, sono state stabilite da mercoledì 23 dicembre a mercoledì 6 gennaio compresi. Per le vacanze di Pasqua gli studenti resteranno a casa da giovedì 1 aprile a mercoledì 6, ma dopo la sosta pasquale non sono previste altre pause. Ma subito dopo aver varato il calendario scolastico, dalla Regione sono arrivate nuove comunicazioni ufficiali di ben altro tenore che aprono un fronte polemico con il governo. “Reputo inaccettabile l’atteggiamento del ministro Azzolina – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – che, con i suoi silenzi e il suo atteggiamento mostra poco rispetto per le Regioni, impegnate in un enorme sforzo per garantire la ripartenza della scuola. Il Ministro deve finalmente sedersi a un tavolo con noi e concordare le regole per la riapertura, dalla sicurezza dei ragazzi, al tema dei docenti, fino ai trasporti. Non possiamo rischiare disguidi e ulteriori rinvii. Andare a scuola è un diritto che Azzolina ha il dovere di garantire a tutti i ragazzi“. Anche durante l’ultima commissione, sono stati diversi gli assessori che hanno mostrato perplessità sulla tempistica del governo, considerato che alla riapertura delle scuole manca appena un mese e mezzo e sono ancora molte le istanze che devono essere chiarite con Roma. Così gli assessori regionali all’Istruzione hanno inviato una lettera, l’ennesima, al ministro Azzolina per chiedere un confronto per stabilire le modalità operative del rientro tra i banchi di scuola. “Il ministro sta ignorando le Regioni, mentre sarebbe suo compito confrontarsi con noi per ascoltare e comprendere le istanze dei territori e garantire davvero il diritto allo studio a tutti i ragazzi”, conclude una battagliera Chiorino.

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