« Torna indietro

movida genova

Salvemini esclude la zona rossa per la movida: “Per ora niente misure drastiche”

Pubblicato il 20 Ottobre, 2020

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini lo aveva detto più volte, parlando anche di zona rossa per la movida: Lecce e provincia sono pronte a seguire ogni tipo di diktat che verrà imposto dal governo centrale per quel che riguarda le eventuali misure di contenimento circa l’allargarsi del virus, ma nello stesso tempo auspicava misure diverse che tenevano conto della differente situazione della curva epidemiologica leccese rispetto ad altre province italiane. Nella sua diretta Facebook di domenica scorsa, il primo cittadino del capoluogo salentino evidenziava come Lecce e provincia fossero tra le province italiane meno colpite dai contagi, almeno per il momento, e quindi non meritavano chiusure generalizzate. Così, dopo il nuovo dpcm che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato domenica sera, era scattata la polemica sul possibile coprifuoco o zona rossa per la movida o per le piazze dei centri cittadini, che dovevano essere predisposte singolarmente da ciascun Sindaco per la propria città. Una decisione che ha fatto scatenare la polemica tra tutti i primi cittadini italiani, attraverso la loro unione, l’Anci, e che ha costretto Conte ad un piccolo cambiamento.

Zona rossa per la movida, le parole del sindaco Salvemini

Per quanto riguarda una possibile zona rossa per la movida leccese, per ora, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini ne esclude la possibilità. Le evetuali proposte di chiusura dovranno, infatti, essere presentate e motivate dal sindaco in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove ci sono Prefetto e Questore. Queste le dichiarazioni di Salvemini, affidate al suo profilo Facebook: “Al momento lo stato dei contagi in città non rende necessario adottare provvedimenti drastici” dice riferendosi ad una possibile zona rossa per la movida e poi continua:

“Viene definitivamente chiarito il procedimento che prevede la possibilità di chiudere vie e piazze dove si possano creare assembramenti dopo le 21, consentendo l’accesso ai residenti e a chi vi svolge attività professionali, quale è l’organo deputato, quali sono le condizioni, chi deve controllare a Lecce che faremo? Al momento lo stato dei contagi in città non rende necessario adottare provvedimenti drastici da parte del Comitato Ordine e Sicurezza, che comunque andrebbero motivati, come chiarito dal Governo, da apposite relazioni della Asl e da documentati rapporti delle Forze di polizia. Mi auguro di non dover assumere questa misura, che naturalmente impatterebbe su attività commerciali. Per evitare che accada occorre la collaborazione di tutti: dei ragazzi, ai quali chiedo di rinunciare per il prossimo periodo agli incontri di gruppo, per strada, in spazi pubblici; dei gestori dei locali serali, perché continuino a garantire con professionalità e pazienza il rispetto delle precauzioni igienico sanitarie, anche invitando i ragazzi a non sostare fuori dai locali. Il tema qui è prevenire insieme, con un gioco di squadra che coinvolge tutti, misure più stringenti di quelle già in vigore. In ogni caso – per il richiamato principio di adeguatezza e proporzionalità – le possibili chiusure si renderebbero necessarie solo nei fine settimana nelle aree a tutti note della cosiddetta zona rossa per la movida leccese, che da tempo non riguarda esclusivamente la città storica”.

About Post Author