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Riace, sfregiato il murales che ricorda Peppino Impastato

A volte basta passare una mano di vernice bianca per qualificarsi come imbecilli. Ma stavolta c’è il sospetto che a cancellare volto e parole di Peppino Impastato, il giornalista siciliano ucciso per aver denigrato la mafia e il boss Tano Badalamenti, ci sia qualcosa di più.

Il murales era stato realizzato “provocatoriamente” da Francesco Cirillo proprio per rispondere alla precedente amministrazione, insediatasi dopo l’epoca dello storico sindaco Mimmo Lucano, che aveva fatto rimuovere oltre al cartello “Riace, paese dell’accoglienza” anche un’opera disegnata su un muto della cittadina che raffigurava un ragazzino di colore con la maglietta rossa di “Radio Out”, l’emittente di Impastato.

I famosi Cento Passi – la distanza che separava la casa di famiglia di Impastato da quella del boss Badalamenti – a Riace sono ancora tutti da compiere. Il nuovo sindaco Antonio Trifoli è stato poi dichiarato decaduto dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Ma la ferita da infliggere a chi ha lottato contro la mafia pagando con la vita è ancora tutta in quella vernice bianca.

Ha commentato l’ex sindaco Lucano: “Quello di Peppino Impastato, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, le destre e la sopraffazione è un messaggio che ancora fa paura. Ma se devo essere sincero, non è il primo fatto inquietante che succede a Riace. Nelle ultime settimane, anche ai laboratori ci sono stati dei dispetti. Nulla di rilevante, ma non possiamo che constatare che la solidarietà per qualcuno è una minaccia”. 

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