Per De Luca, presidente della Campania, il 99% per cento del personale, come dice lui, “sta facendo un lavoro immane ma una piccola percentuale di farabutti cerca di non fare il proprio dovere”. Si riferiva a medici e anestetisti. Parole forti che hanno lasciato il segno. De Luca ha rincarato: “Quando arriva la richiesta di mandare qualcuno in terapia intensiva alle otto di sera, c’è chi dice che non ci sono posti liberi perché magari poi deve fare la nottata”.
Un attacco frontale, com’è nello stile del Governatore della Campania. I medici della Regione si sono sentiti ovviamente toccati nel vivo, a ragione: “E’ assolutamente offensivo per una categoria di professionisti che sta rischiando la vita ogni giorno da molti mesi, per garantire l’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini campani” ciò che ha detto De Luca.
A rispondere in maniera netta sono stati soprattutto i sindacati: ”Siamo rimasti attoniti, stupiti dalle dichiarazioni di chi dovrebbe tutelare i medici e gli operatori sanitari che identificano, seppur in minima parte, la classe medica come ‘farabutta’. Sono i ‘farabutti’ che reggono da anni un sistema sanitario regionale alla canna del gas a causa di ‘veri farabutti’ che hanno violentato, distrutto, utilizzato la sanità come un bancomat. Quei ‘farabutti’ in questo stato di crisi si sono caricati sulle spalle la cura di migliaia di pazienti nonostante disservizi e disorganizzazione, pagando un prezzo altissimo. Rischiano ogni giorno, a causa della sordità congenita istituzionale, la vita sul campo e nonostante tutto ci sono e non si tirano indietro. Quei ‘farabutti’ hanno lavorato fino a oggi con un bavaglio a causa dei turni massacranti, del senso di impotenza e di frustrazione e dello spirito di abnegazione, ancor più che di decreti spazzatura”.
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