Pubblicato il 7 Dicembre, 2020
Utilizzano container del Comune come rifugio notturno dove dormire e come nascondiglio di merce rubata. Denunciati due italiani e un pakistano.
Tutto è successo attorno alle 23 di venerdì quando un equipaggio della Squadra Volanti della Questura di Prato, impegnata in ordinaria attività di controllo del territorio, è intervenuta in piazza dell’Università dopo che alla Centrale Operativa era giunta una segnalazione di aiuto da parte di un cittadino che riferiva di essere minacciato da un gruppo di ragazzi.
Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, il gruppetto si era allontanato da poco ma era rimasto chi aveva chiamato la polizia che ha raccontato quanto fosse accaduto e ha descritto gli autori delle minacce .
Le ricerche della polizia si sono concentrate in zona. E poco dopo, non distante dal luogo dove erano avvenute le minacce, sono stati rintracciati tre uomini, due italiani e un pakistano, pregiudicati, su due dei quali pendevano rispettivamente misure di prevenzione (avviso orale) e cautelare (obbligo di presentazione alla P.G.)
Container come abitazione e magazzino dopo i furti
I tre sono stati ritrovati intenti a riposare su giacigli di fortuna costituiti da cartoni e stracci nel piazzale del parcheggio del Serraglio, all’interno del container del Comune che qui si trova posizionato, ossia una delle più importanti installazioni che compongono il progetto di prossimità di riqualificazione urbana denominato “Riversibility”.
La struttura che comprende anche il container, che rientra, vista l’ubicazione e la destinazione socio ricreativa che riveste, tra gli obbiettivi tenuti maggiormente sotto controllo dagli agenti della Squadra Volante, presentava evidenti segni di effrazione sulla porta d’ingresso.
Sebbene la perquisizione personale effettuata nei confronti dei tre desse esito negativo, all’interno della struttura del container sono stati rinvenuti diversi oggetti che gli agenti hanno ricollegato ai vari furti avvenuti nei giorni scorsi in orari notturni ai danni di alcuni esercizi commerciali di Prato. Furti portati a termine attraverso la spaccata di vetrate con l’utilizzo di tombini.
Tutto il materiale rinvenuto (tra cui biglietti di lotterie “gratta e vinci”) veniva sottoposto a sequestro insieme agli indumenti (giubbotti) trovati nella disponibilità dei fermati, utili per il proseguo delle indagini finalizzate a risalire ed ascrivere al gruppo, o ai singoli soggetti, le responsabilità di altri reati.
I fermati venivano quindi accompagnati in Questura per le operazioni di fotosegnalamento e per le relative denunce in stato di libertà per i reati di ricettazione, danneggiamento, invasione di edifici, deturpamento di cose altrui, furto aggravato in concorso.
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