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Il sindaco di Gesualdo, dopo 25 giorni di sofferenza torna a casa pieno di gratitudine

Pubblicato il 11 Dicembre, 2020

Il sindaco di Gesualdo, in provincia di Avellino, Edgardo Pesiri, torna a casa “dopo 25 giorni di sofferenza – come egli stesso racconta – sono di nuovo a casa.Finalmente a Gesualdo, nel mio paese”.

Il sindaco lancia un messaggio di estrema gratitudine ha tanti che lo hanno sostenuto e incoraggiato in questo estenuante periodo.

“Sento il dovere, come Sindaco e come semplice cittadino, – racconta infatti Pesiri – di rivolgere a tutti il mio grazie, profondo e sentito, per la vicinanza e la presenza che ho continuamente avvertita con l’anima. Un grazie ai miei collaboratori e consiglieri che, con affetto, hanno partecipato alle mie pene e al mio sconforto, dandomi coraggio, speranza e la voglia di tornare. Grazie agli amministratori, ai Sindaci, irpini e non, al Predetto di Avellino, al Presidente della Provincia di Avellino con i suoi consiglieri, al Procuratore della Repubblica di Avellino, ai Medici per la loro grande passione e dedizione, agli amici tutti, anche lontani, e a quanti che, con un semplice pensiero, hanno alleviato tanto dolore facendomi apprezzare il senso della solidarietà umana”.

E in particolare il sindaco deve dare atto “ai miei amministratori, con i quali ho mantenuto stretti contatti anche nei momenti più critici, della grande dimostrazione di maturità, competenza e capacità. Tutti, indistintamente. hanno saputo continuare egregiamente l’attività amministrativa, seppure con enormi difficoltà, a servizio costante delle necessità e urgenze della comunità”.

E rincara la dose con il suo profondo orgoglio e la libertà da una malattia che spezza letteralmente il fiato, ripetendo: “ORA SONO A CASA, seppure debilitato, con il pensiero rivolto soprattutto a chi soffriva più di me in quei drammatici istanti. Comunque ci ha pensato Dio a stare vicino a tutti. Dio che ci parla in silenzio senza mai lasciare nessuno da solo! Ora sono a casa, con tanta forza per guardare avanti pensando al futuro della mia gente sentendo, ancor di più, il mio dovere di Uomo di stare vicino a chi soffre e a chi patisce le ansie, le paure, lo sgomento perché solo o perché ha perso la speranza nel futuro”.

“Vi confido che in questo tempo ho avvertito nell’anima sempre la presenza del Signore … – e con questa profonda fede il sindaco prosegue – il Signore che parla in silenzio, e in silenzio ci ascolta e vi ama. Auguro a tutti tanta pace e serenità, soprattutto in questo periodo della nascita di Gesù che, dalla grotta in cui fra poco nascerà, benedice tutti coloro che aprono gli occhi al mattino e ringraziano, con fede, Dio del dono di un altro giorno di luce e di vita”.

Un messaggio di forza, di speranza ma soprattutto di immensa fede, in quel Dio che nasce e si fa uomo fra gli uomini liberandoli dal peccato e spiegando loro che l’unica strada percorribile è quella dell’amore.

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