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Lotta contro l’omofobia, a Nardò arriva la “panchina arcobaleno”

Pubblicato il 18 Dicembre, 2020

La Commissione cittadina per le Pari Opportunità celebrerà domani, sabato 19 dicembre, una giornata per la lotta contro l’omofobia. A causa dell’emergenza sanitaria e delle relative restrizioni, infatti, lo scorso 17 maggio, data designata come Giornata internazionale per la lotta contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite), si decise di non dar corso ad alcuna iniziativa. In questi giorni, quindi, le componenti della Commissione presieduta da Federica Ruggeri, di concerto con il presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna (consigliere con delega alle Pari Opportunità), hanno deciso di dare un segnale, unendosi a chi ogni giorno fa opera di sensibilizzazione e prevenzione e di contrasto al fenomeno dell’omofobia, sempre più diffuso e preoccupante come dimostrano le cronache. Domani, alle ore 11, la Commissione inaugurerà una panchina arcobaleno sulla “villa” di via XX Settembre, un simbolo della mobilitazione contro chi avversa, discrimina o usa forme di violenza nei riguardi delle persone omosessuali. Contestualmente, sempre a favore della lotta contro l’omofobia, un drappo ornerà il balcone del castello, mentre messaggi e luci colorate compariranno sulla fontana di piazza Diaz. Per l’occasione, la stessa Commissione promuoverà un video di sensibilizzazione con Dalila Cavalera e Luca Falconieri.

Lotta contro l’omofobia, le parole del presidente Arcigay Salento

A commentare in maniera positiva ed entusiasta quest’iniziativa che va ad integrare una costante lotta contro l’omofobia è stato il Presidente Arcigay Salento, Pippi Todisco che già in passato si è speso per far sentire la voce della propria associazione sui casi più complicati. “L’iniziativa della Commissione Pari Opportunità e della Presidenza del Consiglio Comunale di Nardò dichiara Todiscoci coglie piacevolmente di sorpresa perché è una delle poche volte in cui non siamo noi a dover sollecitare o sensibilizzare una pubblica amministrazione ma al contrario, lo fa spontaneamente credendo con ogni evidenza all’importanza del messaggio. Porre l’attenzione sulle discriminazioni che subiscono le persone lgbti+ attraverso un segno visibile, pubblico e duraturo nel tempo è un segnale politico forte e concreto e nello stesso tempo educativo. Educare la cittadinanza alla valorizzazione delle differenze equivale a costruire una società più giusta ed anche più bella. La bellezza salverà il mondo. Grazie!

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