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Attivati 16 posti letto al Dea. Emiliano a Lecce per inaugurarli

Pubblicato il 19 Gennaio, 2021

Sono stati raddoppiati i posti letto al Dea del Vito Fazzi di Lecce. Un’implementazione, con annessa attivazione del quarto piano del nosocomio, che può essere un’eredità importante per la sanità leccese e salentina, oltre a rappresentare una risorsa indispensabile per questo drammatico momento storico. A presenziare alla presentazione dei 16 posti letto al Dea di terapia intensiva respiratoria immediatamente convertibili in posti di terapia intensiva generale, oltre ai vertici della sanità provinciale, era presente il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Il governatore pugliese ha presentato con orgoglio questo traguardo raggiunto dalla sanità pugliese: “Oggi è una giornata importante perché oltre ad aver rafforzato il dispositivo di sicurezza contro il Covid lasciamo in eredità la Puglia il raddoppio delle terapie intensive. Quindi abbiamo un importante paracadute nel caso dovesse esserci una terza ondata, che speriamo che sia meno violenta della seconda. Vi ricordo che la seconda ondata è stata 20 volte più forte di quella di marzo-aprile.
La sanità pugliese, con affanno, perché è una guerra, fino ad oggi ha retto. È stata dura, ma grazie agli ospedali che hanno retto la Puglia non è stata mai una zona rossa”
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Posti letto al Dea, Emiliano: “Ora replicare nelle altre province”

La situazione Covid nel Salento, ed in Puglia in generale, sembra in leggero miglioramento e, in attesa di quella che tutti definiscono come una terza ondata inevitabile, la seconda sta cominciando a dare un po’ di tregua alle strutture ospedalieri pugliesi. Lecce e la sua provincia, però, oggi si è attrezzata in maniera importante per combattere il virus e l’auspicio di Emiliano è che i posti letto al Dea non restino un caso isolato in Puglia. Il governatore pugliese ha così concluso il suo intervento nella breve intervista rilasciata all’esterno del Dea: “Grazie al sacrificio di tanti operatori sanitari sono state riconvertite diverse strutture ospedaliere. Spero che anche nelle altre province si faccia come è stato fatto a Lecce. Quando io sono diventato presidente della Regione, il DEA era una struttura ferma: i lavori erano bloccati. Oggi abbiamo una struttura essenziale per le emergenze ma anche per la quotidianità. Neanche a Bari c’è una struttura per le emergenze di questo livello: è bene che i leccesi lo sappiano”.

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