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Giornate internazionali di studio sul paesaggio 2021

Giovedì 25 e venerdì 26 febbraio alle ore 17, proseguono, sulla piattaforma Zoom, con traduzione simultanea in italiano e inglese, le Giornate internazionali di studio sul paesaggio 2021, organizzate dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con il coordinamento di Luigi Latini e Simonetta Zanon, e dedicate al tema Corpi e paesaggi.

Pubblicato il 24 Febbraio, 2021

Giovedì 25 e venerdì 26 febbraio alle ore 17, proseguono, sulla piattaforma Zoom, con traduzione simultanea in italiano e inglese, le Giornate internazionali di studio sul paesaggio 2021, organizzate dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con il coordinamento di Luigi Latini e Simonetta Zanon, e dedicate al tema Corpi e paesaggi.

Se le prime due giornate, in programma il 18 e il 19 febbraio, hanno esplorato il rapporto corpo paesaggio focalizzandosi “nell’immaginario” e “nello spazio urbano, nella casa”, le ultime due giornate guarderanno a questa relazione “nel paesaggio” e “nel giardino”.

Giovedì 25 febbraio alle ore 17, la terza sessione, “nel paesaggio”, sarà aperta da Matteo Meschiari, antropologo, docente di Geografia all’Università di Palermo, che parlerà delle radici profonde del “fare paesaggio” nella nostra specie e di come l’intervento di modifica del paesaggio avviato 1,8 milioni di anni fa dall’Homo habilis sia diventato «invenzione del paesaggio» con l’arrivo, 200 mila anni fa, dell’Homo sapiens, e questo per effetto della strategia evolutiva di sopravvivenza della nostra specie.

Marco Mulazzani, docente di Storia dell’Architettura all’Università di Ferrara, proporrà una riflessione a partire dalle sepolture dei soldati tedeschi tra il 1920 e il 1970, chiamando in causa il legame corpo-paesaggio da un punto di vista inconsueto, quello imprescindibile della morte nella cultura occidentale.

Cristina Barbiani, responsabile scientifico del Master Digital Exhibit dell’Università Iuav di Venezia, si focalizzerà sui paesaggi umani di Anna e Lawrence Halprin. Coreografa e danzatrice, la prima, architetto paesaggista, il secondo, dalle loro reciproche influenze hanno tratto la spinta a uscire «dalla comfort zone della propria disciplina, e a guardare e muoversi oltre in una continua sfida che cerca di tenere insieme arte e vita, controllo dello spazio e attenzione all’individuo, psicoanalisi e lotta politica, consapevolezza del passato e attenzione al presente. Paesaggi e giardini pensati per chi li attraversa, coreografie che muovono lo spazio e lo trasformano, sono solo alcuni degli esercizi di trasformazione della relazione fra figura e sfondo».

Chiuderà la sessione la proiezione online del film Breath made visible, di Ruedi Gerber (USA, 2009, durata 100’), lungometraggio sulla vita e la carriera di Anna Halprin.

Venerdì 26 febbraio alle ore 17, la quarta sessione, “nel giardino”, vedrà protagonisti Marcello Di Paola, filosofo ambientale, docente presso l’Università di Palermo e Loyola University Chicago JFRC; Veronique Faucheur e Marc Pouzol, paesaggisti fancesi dello studio atelier le balto, Berlino; e Monique Mosser, storica dell’arte e del giardino, Parigi.

Marcello Di Paola parlerà dei Paesaggi come giardini: ibridi, frullati, chimere e deserti dell’Antropocene. «Utilizzando il giardino come modello», scrive, è «possibile distinguere quattro tipologie di paesaggi che saranno caratteristici dell’Antropocene: paesaggi ibridi, come ogni giardino è; paesaggi frullati, in cui forze bio-ecologiche antropogeniche ma più che umane prendono il sopravvento; paesaggi chimera, da cui le forze ecologiche vengono escluse; e paesaggi deserti, luoghi post-umani da cui vengono escluse le forze antropologiche».

Veronique Faucheur e Marc Pouzol racconteranno la loro visione del fare giardini come si lavora a una coreografia e dell’arte del giardino come messa in scena (o messa nello spazio) di un disegno o di uno schizzo in cui gli attori principali sono una tavolozza vegetale originale e i corpi che lo abitano.

Monique Mosser, punto di riferimento internazionale della storia e della critica del giardino, concluderà le giornate con un intervento ispirato, guardando al tema della metamorfosi e alle infinite combinazioni che il binomio corpo giardino ha suggerito nella storia e nell’attualità.

Le giornate di studio sul paesaggio avranno una coda con altri appuntamenti nei mesi successivi, perpetuando la riflessione sul tema del paesaggio, nelle sue diverse declinazioni, come una delle costanti dell’attività di ricerca e divulgazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche.

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