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LUPI IN VAL DI CORNIA: DALLA TUTELA ALLA CONVIVENZA

LUPI IN VAL DI CORNIA: DALLA TUTELA ALLA CONVIVENZA

Pubblicato il 2 Marzo, 2021

La sinergia istituzionale per attuare il Piano nazionale del lupo.

Da diversi mesi il Comune di Campiglia sta lavorando per gestire in modo corretto il tema della presenza del lupo nei nostri boschi. Come previsto nel mese di dicembre e con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia per motivi esclusivamente organizzativi, Comune e Regione si sono confrontati su questo tema e sulle problematiche ad essa connesse, sia sul territorio comunale che in quelli limitrofi.

“Presenza di canidi selvatici in val di Cornia” il titolo specifico della riunione che arriva all’indomani del coinvolgimento dell’Ente Regionale da parte del Comune di Campiglia Marittima a sua volta coinvolta dal Ministero e dall’ISPRA nel monitoraggio del lupo. Hanno partecipato alla riunione l’assessora del comune di Campiglia Marittima Elena Fossi, i funzionari della Regione Andrea Casadio e Kinzica Marchesi, del Settore Tutela della natura e del mare, e Massimo Machetti, del Settore Attività faunistico venatoria, pesca dilettantistica, pesca in mare, oltre ai tecnici incaricati da ISPRA Valeria Salvadori, coordinatrice delle attività di monitoraggio nella Regione, tra le altre, Toscana, e Marco Lucchesi tecnico incaricato delle attività di monitoraggio nell’area in cui ricade il Comune di Campiglia.

La riunione è iniziata con l’esposizione, da parte dell’Assessora Fossi, dei motivi che hanno indotto l’Amministrazione ad interessarsi della questione. In particolare, alcuni episodi di uccisione di animali da allevamento e da compagnia e di frequenti avvistamenti, anche in prossimità dei centri abitati non potevano passare inosservati o taciuti.

Il rischio sarebbe stato quello di minimizzare le difficoltà incontrate dalle nostre aziende agro-zootecniche e l’impatto emotivo dei nostri concittadini e, forse, di massimizzare deprecabili episodi di bracconaggio. I risultati del monitoraggio eseguito nella nostra zona (che comprende i comuni di Campiglia, Suvereto, San Vincenzo, Piombino e Massa Marittima) , sebbene ancora parziali, esposti dalla Dott.ssa Salvatori e dal Dott. Lucchesi hanno confermato la consistente presenza dei lupi che si muovono, dall’entroterra, prevalentemente lungo i percorsi fluviali in cerca di cibo. Coerentemente ai propri principi normativi che hanno inserito il lupo tra le specie protette ed hanno indicato le azioni a protezione della fauna nonché alla lotta contro il randagismo, la Regione Toscana impegna costantemente risorse per il
contenimento degli eventi dannosi provocati dai lupi nell’ambito agricolo.

“Tuttavia – afferma l’assessora Fossi – nell’attesa dell’approvazione del Piano Nazionale del Lupo di cui si parla ormai da molti anni, ma che ad ora non ha ancora visto la luce, e dello stanziamento da parte della Regione Toscana di risorse più consistenti rispetto a quelle sino ad oggi impiegate, tali da dare effettivi ristori alle aziende agricole danneggiate e da consentire una dettagliata campagna di informazione per i cittadini, per il reperimento delle quali ci faremo parte attiva, il Comune di Campiglia ha aderito al programma europeo “Life” volto alla realizzazione del progetto ‘Lupi urbani e confidenti’ che tenterà di studiare, e per quanto possibile, attenuare, le problematiche causate dalla presenza del lupo in aree antropizzate”.

“Inoltre il Comune – spiega Fossi – per capire meglio e definire i comportamenti umani volti alla convivenza con il lupo e al contenimento della paura percepita, ha, di recente, stretto rapporti con l’associazione Selvatica APS con cui incontrerà, nel mese di marzo, unitamente al Comune di Suvereto, innanzitutto le associazioni agricole di categoria per predisporre un programma dettagliato di interventi che avrà come protagoniste proprio le aziende zootecniche che intenderanno aderire e con cui, successivamente, organizzerà una campagna informativa per tutta la cittadinanza partendo dal settore socio-educativo”. “Sicuramente – conclude Fossi – il periodo che stiamo vivendo causato dal Covid-19 che alimenta il clima di incertezza e di paura non consente la trattazione serena di argomenti di questa natura, o perlomeno li pone in secondo piano,
tuttavia, ci sono molti interessi in gioco, l’economia di un territorio, la tutela degli allevamenti, la serenità ed il benessere delle famiglie e, per questo, vogliamo guardare avanti, senza timori, né preconcetti nella certezza
che questo momento finirà”.

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