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Bologna: uno Sportello Psicologico Popolare, call per attivisti

Bologna: uno Sportello Psicologico Popolare, call per attivisti.

Pubblicato il 24 Marzo, 2021

Bologna: uno Sportello Psicologico Popolare, call per attivisti.

Il Laboratorio Salute Popolare, attivo da circa 2 anni negli spazi di Vicolo Bolognetti 2, domenica 28 Marzo 2021, convoca alle 10.30 una grande call di attivisti online accompagnata da momenti di discussione e autoformazione collettiva rivolta a psicologi, psicoterapeuti, lavoratori del sociale e studenti di Psicologia, Sociologia, Antropologia e Scienze Umane.

L’intento è quello di costruire con professionisti del settore uno Sportello Psicologico Popolare che permetta a tutti di prendersi cura della propria salute mentale, senza che tale cura risulti vincolata a determinati privilegi economici. L’altro obiettivo sarà poi quello di orientare la popolazione ai servizi attivi sul territorio creando anche una rete sinergica con tutte le realtà del settore.

Quest’idea nasce da una riflessione profonda del Laboratorio Salute Popolare:” Per quanto sia impossibile parlare di Salute senza considerare anche il benessere psicologico, l’investimento nei servizi e nei programmi di salute mentale a livello sia nazionale sia locale rimane drammaticamente limitato. Per questo motivo, costruire un dibattito pubblico e un intervento concreto sulla salute mentale appare una priorità ineludibile. – si legge nel comunicato giunto in redazione –

I CSM (Centri di Salute Mentale) hanno liste di attese pericolosamente lunghe e questo inevitabilmente porta le persone che possono permetterselo a rivolgersi a professionisti privati. Chi invece non può – e sono in moltə, considerato che, da una recente inchiesta uscita su Il Sole 24 Ore, una seduta psicologica svolta privatamente può arrivare a costare fino a una giornata e mezzo di lavoro -, si ritrova senza possibilità di un supporto professionale nella gestione dei propri disagi psichici. Così facendo, però, il rischio è che, in certi casi, la situazione degeneri fino alla necessità di un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), unica altra via di accesso per ricevere assistenza psichiatrica e psicologica gratuita”.

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