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Otto film su Resistenza e Deportazione, per il cinquantesimo anniversario dell’Archivio Cinematografico della Resistenza

Venerdì 16 aprile l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza presenterà un cofanetto digitale dal titolo “Resistenza e Deportazione”, contenente otto film, proprio in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ente, che ha sede a Torino in via del Carmine.

Pubblicato il 15 Aprile, 2021

Torino. Venerdì 16 aprile l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza presenterà un cofanetto digitale dal titolo “Resistenza e Deportazione”, contenente otto film, proprio in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ente, che ha sede a Torino in via del Carmine.

L’evento si terrà online alle 18 sul canale youtube.com/Ancresistenza con la partecipazione del presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, del presidente dell’Ancr Franco Prono, dello scrittore Bruno Gambarotta, degli storici Giovanni De Luna e Bruno Maida, e degli studiosi dell’Ancr Paola Olivetti e Corrado Borsa.

“E’ un progetto che abbiamo subito approvato come Consiglio regionale – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia – e sostenuto tramite il Comitato di Resistenza e Costituzione. La narrazione filmica risulta molto importante e il materiale raccolto nel cofanetto rappresenta un prezioso strumento per approfondire le vicende storiche prese in esame”.

La ricostruzione dei momenti di formazione delle prime bande di partigiani, le storie di lotte e deportazione, le testimonianze e i luoghi attraverso documenti e immagini d’epoca, le vicende dei confini contesi nei territori alpini occidentali fra guerra e immediato dopoguerra, i giorni drammatici e felici della Liberazione nell’indimenticabile aprile del 1945, sono frutto del prezioso lavoro svolto dall’Archivio nazionale Cinematografico della Resistenza, e anche dell’impiego delle tecniche digitali. Entrambi hanno consentito la visualizzazione di quelle immagini di assoluto realismo, rendendo il passato meno estraneo e stimolando nel pubblico emozioni e al tempo stesso coinvolgimento. Il linguaggio multimediale permette, inoltre, un altrettanto più semplice coinvolgimento nei confronti delle nuove generazioni.

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