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Nominato il nuovo Vescovo della Diocesi di Ragusa: è Giuseppe “Pino” La Placa

Pubblicato il 8 Maggio, 2021

Grande attesa stamattina per l’annuncio della nomina del nuovo vescovo della Diocesi di Ragusa, previsto per le 12 in Cattedrale. Le campane hanno suonato a festa per esprimere e comunicare a tutti l’esultanza di tutta la Comunità diocesana.

E’ Giuseppe “Pino” La Placa il nuovo Vescovo della Diocesi di Ragusa, nomina che arriva a circa 5 mesi dalla rinuncia, dettata dalle precarie condizioni di salute, di mons. Carmelo Cuttitta, a distanza di poco più di 5 anni dalla sua nomina.

Don Pino ha appena 59 anni ed è originario di Resuttano, ma è anche uno studioso e un esperto di comunicazione. è iscritto all’albo dei giornalisti, è autore di svariate pubblicazioni su temi importanti e sensibili quali l’eutanasia e i rapporti tra etica e diritto, tra chiesa e modernità, è un appassionato di filosofia e di scienze religiose.

La sua nomina è stata accolta con molta gioia dalla comunità, come ha sottolineato subito anche il candidato sindaco Piero Gurrieri: “Un Vescovo non è solo la guida per i cattolici, ma anche uno dei punti di riferimento nella vita di una comunità più vasta, di un territorio. Per questo, rivolgiamo laicamente a Don Pino La Placa, che prima del suo insediamento in diocesi dovrà ricevere l’ordinazione episcopale, il nostro cordiale benvenuto, in una terra bellissima, ma anche caratterizzata da una serie di emergenze sociali, dall’affiorare di nuove povertà alla crescita di diseguaglianze, soprattutto in questo momento storico. Siamo felici che a capo della diocesi di Ragusa sia stato scelto un giovane e valido Siciliano. Ci piace pensare che, in qualche modo, conosca già la nostra Città, essendo stato negli ultimi 12 anni Il principale collaboratore di un Vittoriese, Mons. Mario Russotto, Nella qualità di suo vicario a Caltanissetta. Come ci piace sottolineare la sua profonda umanità, che traspare dalle parole pronunciate lo scorso 31 marzo, in piena pandemia: «Tutti i sacerdoti stanno offrendo una testimonianza preziosa e costosa di disponibilità, spirito di sacrificio e attenzione ai più fragili, non soltanto con le azioni liturgiche o il dispensare i sacramenti, ma provvedendo alle necessità di migliaia di persone e di famiglie in difficoltà, di chi ha perso il lavoro, di chi non ha bisogno di parole ad effetto ma di una presenza concreta, responsabile e fattiva, che la chiesa sta assicurando a tutti con tutto l’impegno, le risorse e le energie».

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