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I comuni italiani a rischio fallimento: c’è anche Vittoria

Pubblicato il 29 Maggio, 2021

Il Comune di Vittoria è a rischio default. A dirlo, la Fondazione IFEL (Istituto finanza ed economia locale) che ha pubblicato la classifica dei 10 Comuni più indebitati d’Italia in rapporto ai residenti.

Vittoria è all’ultima posizione di questa tristissima top ten dopo il Comune di Napoli (che, al primo posto apre la classifica) e quello, pure campano, di Afragola, che occupa la nona posizione. Un debito pari a 4,8 milioni di euro che, dopo una recentissima sentenza della Consulta che ha dichiarato costituzionalmente illegittima una disposizione di legge che consentiva ai Comuni indebitati di restituire nell’arco di 30 annualità le anticipazioni di liquidità concesse per pagare i debiti commerciali. Una situazione debitoria che riguarda in totale 1400 Comuni che stavano spalmando il debito, che adesso dovrà essere restituito in soli 3 anni, pena il dissesto.

Sul punto, il candidato sindaco per vittoria del MoVimento 5 Stelle e di Città libera, Pietro Gurrieri, dichiara: “Si tratta di un fatto gravissimo, di una ennesima maglia nera, della maglia nera che, più di altre, i cittadini di Vittoria non meritano, e che avrebbe dovuto essere loro risparmiata. Riguardo l’intervento della Corte Costituzionale, auspico un intervento del Legislatore, in modo da ripristinare la possibilità per i Sindaci dei Comuni coinvolti, che in molti casi non hanno responsabilità riguardo l’indebitamento sofferto dai loro enti, di pagare poco a poco quanto dovuto, altrimenti si aprirebbero le porte del dissesto”.

Continua Gurrieri: “La situazione del nostro Comune è, tra tutte, una delle più complicate, e i rischi sono più concreti. Una dichiarazione di dissesto significherebbe l’impossibilità di assumere, la possibile misura della riduzione del personale esistente, il livello di tassazione ai massimi consentiti dalla legge, pesantissimi limiti alla stessa possibilità di amministrare, l’insediamento di una Commissione di funzionari statali deputata al controllo delle spese! In pratica, un altro commissariamento, che non possiamo permetterci, ed è per questo che metto da parte subito qualsiasi impegno personale, e chiedo lo stesso anche agli altri candidati. Facciamo di tutto per impedire questo disastro! Ma non possiamo passare la nostra vita a mettere pezze ai guai che altri hanno causato! – prosegue Gurrieri – Quindi, è anche necessario chiarire le responsabilità, se ci sono, degli amministratori che hanno causato tutto questo, e che dovranno essere segnalati alla Corte dei Conti perchè riparino i danni causati ai cittadini con il proprio personale patrimonio! D’altra parte, non è un mistero che, così come  ultimamente riferito dalla Commissione, questa situazione è in massima parte ascrivibile a coloro che hanno gestito l’Emaia e, per gli anni 2001-2003, l’Amiu”

Gurrieri riporta, in proposito, uno stralcio di un cs del Comune, con le dichiarazioni del Capo della Commissione Filippo Dispenza: “Per quanto riguarda l’Amfm-Emaia abbiamo dovuto approvare un primo debito fuori bilancio per perdite gestionali ante liquidazione di ammontare pari a 682.545 euro. Sull’Amiu abbiamo trovato una situazione altrettanto critica. Debiti previdenziali non pagati risalenti agli esercizi 2001-2003 per 3.572.783,92 euro oltre le spese legali già liquidate. Cioè, su lavoratori assunti l’azienda non aveva versato oneri previdenziali e questo comportamento da parte di un ente pubblico è semplicemente inqualificabile. Abbiamo dovuto ricorrere ad una transazione per rifondere all’Inps quanto dovuto nel corso degli anni”.

“Insomma, il buco del Comune è proprio lì, e da lì parta allora la ricerca della verità” – conclude Gurrieri – che passa alle richieste: “Chiedo formalmente alla Commissione straordinaria l’istituzione di una commissione di indagine cui partecipino il Segretario generale e il Ragioniere Generale, che in 30 giorni, comunichi ai Cittadini l’entità dell’indebitamento del Comune e l’origine delle poste debitorie, per ogni conseguente provvedimento in ordine alle possibili responsabilità”.

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