Pubblicato il Dicembre 30, 2022
Assenze, turni saltati, contestazioni sul lavoro.
La discussione fra un netturbino e due dirigenti nell’ufficio della società che gestisce il servizio di igiene urbana di Alghero si è improvvisamente accesa.
L’uomo contestava urlando una trattenuta sullo stipendio.
Ha puntato l’arma alle gambe dei due: “Adesso vi faccio vedere. Io in galera non ci torno” e ha sparato.
Ha spintonato un compagno di lavoro che cercava di fermarlo e ha urlato: “Io in galera non ci torno, guardate come muore un uomo”. Ha accostato la pistola sulla fronte e ha premuto il grilletto.
Sono i tragici momenti ricostruiti dal Corriere.
Antonio Urgias, 44 anni, piccoli precedenti penali, ha gambizzato l’ingegnere Ivani Cherchi, 47, direttore e capocantiere, e Sergio Florulli, 50 anni, ragioniere. Il netturbino si è presentato al lavoro alle 5,30 nell’ecocentro di Unghias Galantè, vicino alla zona industriale di San Marco, e ha subito contestato orari e destinazione. Cherchi lo ha ripreso. Gli sono stati ricordati rilievi precedenti, pare anche oggetto di note scritte.
Si è alzato ed è uscito gridando dall’ufficio. È andato verso l’auto (dove custodiva la pistola) parcheggiata fuori dall’ecocentro. Quando è ritornato era fuori di sé, impugnava la rivoltella e subito sparato. Cherchi e Florulli si sono accasciati, un collega ha cercato di disarmarlo, altri sono usciti per chiedere aiuto e chiamare ambulanza e carabinieri.
Era stato assunto poco più di un anno fa; con qualche riserva, per i suoi trascorsi, e per il carattere “difficile”; sin dall’inizio i dirigenti hanno avuto problemi nel gestire il rapporto di lavoro.
Per anni Urgias ha campato di lavori precari, viveva a Sa Segada, frazione nei pressi dell’aeroporto di Fertilia, nei locali di una scuola in disuso, affidati al comitato di quartiere e destinati a uso sociale.
Cherchi e Florulli sono in ospedale, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.