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Amare Piombino è solidale con tutte le attività colpite dalla pandemia

Pubblicato il 22 Aprile, 2021

E inaccettabile che i ristoratori e poche altre categorie, siano tra coloroche stanno pagando in termini economici le conseguenze di questa pandemia. Per questo la protesta dei ristoratori, a Piombino come da altre parti di Italia è comprensibile e va sostenuta. E’ ovvio che il primo bene da tutelare sia quello della salute e per questo occorre che i vaccini si facciano e in fretta.

Nel frattempo le istituzioni devono mettere le regole affinché si possa riaprire in sicurezza, convivendo con il virus.  Chi possiede alcune leve di governo, se pur locali, in qualche modo potrebbe monitorare e sostenere le difficoltà espresse da quei cittadini che hanno subito maggiormente le conseguenze economiche dalla pandemia. Apprendiamo dal bilancio preventivo 2021-2023, con un certo stupore, che il Comune è prospero di risorse finanziarie, poiché destinerà ben diciotto milioni di euro in opere pubbliche.

Ci sono molti comuni italiani che, a causa della situazione emergenziale in cui si sono trovati molti cittadini, si sono attivati a sostegno degli stessi, soprattutto nei confronti delle categorie più sofferenti come le partite iva. Proponiamo alcuni esempi: riduzione della pressione tributaria locale, semplificazione di alcune procedure burocratiche del Comune, potenziamento dei servizi socio educativi, sostegno della morosità incolpevole sui canoni di locazione anche per chi non ha intimazione di sfratto, riduzione tariffaria delle utenze per quanto riguarda le aziende partecipate, sospensione dell’imposta di soggiorno, riduzione o azzeramento dei canoni di occupazione del suolo pubblico, agevolazioni d’imposta per le pubbliche affissioni, azzeramento transitorio della parte variabile della Tari per le imprese, riduzione delle tariffe a domanda individuale sui servizi educativi. 

Se, come sembra, il Comune non ha attuato nessuna di queste iniziative, prima di protestare e contestualmente attendere le azioni del Governo, potrebbe attivarsi da subito, in deroga ai regolamenti vigenti, almeno a concedere altri spazi esterni agli esercenti, fino a che la situazione non torni alla normalità. Per Amare Piombino non esistono lavoratori di serie A e B, tutto il tessuto produttivo deve essere sostenuto, sopratutto quando ci sono quelle condizioni particolari che ne minano fortemente la stabilità e quindi richiedono un deciso intervento delle istituzioni.

Riccardo Gelichi Portavoce Amare Piombino

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