Ambrosini e la moglie: “La malattia ha cambiato la nostra vita”

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“A due anni ha esordito con diabete di tipo 1, una malattia complicata. La nostra vita è cambiata”.

Massimo Ambrosini è stato ospite di Silvia di Verissimo. Con lui, la moglie Paola che lo ha reso padre di tre figli, Federico, Angelica e Alessandro.

Negli ultimi tempi la loro vita è cambiata drammaticamente: al più piccolo di loro, ad appena due anni è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, condizione che ha stravolto la vita di tutti. 

“Una cura non c’è. Chi ha questo diabete non produce insulina e lo fa attraverso un infusore. In questo senso la tecnologia ci aiuta molto”, racconta il dirigente sportivo ed ex calciatore di Serie A e della Nazionale.

“È difficile, come se attraversassi la strada sulle strisce e a un certo punto arriva un camion addosso”, ha proseguito la moglie, che ha raccontato come hanno scoperto i sintomi della malattia che, quando si tratta di bimbi così piccoli, sono difficili da scorgere subito.

Il bimbo, a un certo punto, ha iniziato a dimagrire molto, a fare tanta pipì e a bere tanto: “L’ho portato in farmacia e aveva 565 di glicemia. I dottori si  sono bloccati e ho capito che c’era un problema”, ha ricordato. Quindi, la corsa al San Raffaele di Milano e il ricovero. Lì Alessandro è stato subito attaccato alle macchine necessarie per le cure.

“Del diabete ignoravo la gravità – ha detto Ambrosini – Ci hanno detto che si vive, ma non è guaribile. È cronica, sarà per sempre”.

Per ora Alessandro deve avere un microinfusore che tenga la glicemia costantemente sotto controllo, ma anche i genitori devono essere attenti al monitorare costantemente.

“Lui sta benissimo, non ci sono deficit psicologici o motori. I diabetici tendono più avanti con l’età ad avere problemi e hanno un’aspettativa di vita inferiore – ha proseguito commosso – Più noi genitori siamo in grado di tenerlo in questo range, più possiamo gestire al meglio la sua vita. Ogni tre giorni deve fare il cambio degli aghi, i fratellini sono con lui, ma la sorellina è quella che lo protegge di più”.  

Entrambi, poi, hanno voluto sensibilizzare il pubblico sull’importanza di non lasciare soli i genitori che affrontano problemi di questa gravità.

“In ospedale ci sono gli altri, ma quando vai a casa ti senti solo – hanno notato Paola e Massimo che sostengono la Fondazione Diabete proprio per questo motivo – In questi momenti di rabbia il confronto è importante. Noi vogliamo a provare ad essere d’aiuto le persone come noi a sentirci meno sole nella sofferenza”.

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Redazione Nazionale

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