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Ariano Irpino – Pd, lo scontro si chiude senza vincitori. Il simbolo potrebbe restare nel cassetto, via alle civiche

Pubblicato il 5 Agosto, 2020

Ariano Irpino – Il simbolo del Partito democratico potrebbe restare nel cassetto in occasione delle prossime elezioni amministrative, perché nessuna formazione politica locale pare possa ricevere l’autorizzazione ad utilizzarlo. La mediazione tentata a Napoli ieri pomeriggio (4 agosto 2020) si sarebbe conclusa con un nulla di fatto, in quanto le posizioni delle due fazioni del Pd sono rimaste invariate e molto distanti.

Il segretario regionale del Pd, Leo Annunziata, si sarebbe limitato a prendere atto della insanabile spaccatura registrata ad Ariano Irpino e rappresentata dal commissario provinciale, Aldo Cennamo. Presenti il presidente del Pd di Ariano Irpino, Gaetano Bevere, che avrebbe tentato in extremis di trovare l’intesa per il secondo, eventuale, turno di ballottaggio, lasciando che al primo turno i due candidati sindaco, Enrico Franza e Giovanni La Vita corrano da separati in casa, ma la proposta pare sia stata bocciata perché sarebbe stato difficile spiegare una siffatta circostanza agli elettori. L’ex consigliere comunale, Carmine Grasso, e Michele Caso hanno illustrato la loro posizione e la volontà di non riconoscere La Vita quale candidato del Partito democratico.

Dunque i due candidati del centrosinistra dovrebbero correre con le liste civiche ed anche con quelle di partito, almeno relativamente a Franza che avrà l’appoggio del Partito socialista, ma sulle regionali dovrebbero ritrovare l’unità.

Tra le righe, sotto accusa finisce anche il commissario provinciale, Cennamo, perché – pur a conoscenza degli scontri in atto ad Ariano – non avrebbe fatto nulla per favorire la convocazione dell’assemblea in tempi utili per procedere alla elezione del nuovo coordinamento e del nuovo coordinatore. Ha lasciato che la lacerazione rendesse le posizioni non più recuperabili.

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