Pubblicato il 9 Novembre 2022
Ci risiamo, gli attivisti per il clima colpiscono ancora e nel loro mirino questa volta è finito il famoso quadro di Andy Warhol “Campbell’s Soup” in mostra al museo australiano di Canberra. Pochi giorni fa un altro grande artista finì nel mirino degli attivisti, Van Gogh, il cui quadro “Il seminatore” è stato imbrattato da una zuppa di piselli.
L’ultima azione di protesta degli attivisti: due donne imbrattano e si attaccano al quadro
Nella National Gallery of Australia due donne appartenenti al gruppo “Stop Fossil Fuel Subsides Australia” hanno prima imbrattato con una vernice blu le famose serigrafie “Campbell’s Soup” di Warhol, dopodiché hanno incollato le loro mani alle protezioni trasparenti.
The writing is on the wall! Or the glass at least. #StopFossilFuelSubsidies now! Get the “Picture?!#Warhol exhibition at the Australian National Gallery @NatGalleryAus Canberra#A22Network #ClimateCrisis #ArtProtest #StopFFSubsidies #AusPol2022 @GeorgeMonbiot @firstdogonmoon pic.twitter.com/yl99h0DoYo
— Stop Fossil Fuel Subsidies (@stopffsubsidies) November 9, 2022
Dalla National Gallery hanno fatto sapere che le stampe non sono state danneggiate.
Chi sono gli attivisti di Ultima Generazione?
Questo è solo uno degli ultimi gesti scellerati degli attivisti di Ultima Generazione, che hanno preso di mira anche la Gioconda colpita con una torta.
Ma chi sono queste persone e cosa vogliono ottenere con questi gesti dimostrativi? Tramite una campagna di disobbedienza civile, che comprende anche blocchi stradali, questi attivisti intendono protestare contro l’inquinamento ambientale ed evidenziare la loro preoccupazione per quello che sarà il mondo futuro.
Gli attivisti oltre a protestate hanno avanzato anche delle proposte: bloccare la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di gas naturale.
Chiedono inoltre di investire maggiormente nelle energie rinnovabili, limitando l’impatto ambientale e creando nuovi posti di lavoro. Il movimento si è sviluppato in Italia e ha scelto di colpire le opere d’arte per attirare l’attenzione mediatica, un esempio seguito da altri attivisti in tutto il mondo.