Sergio Lotti non è solo un uomo di grande cuore. A marzo ha salvato la vita del nipote donandogli un rene. Ieri ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sulle donazioni di organi correndo una maratona storica, la Rimini-Verrucchio. Lotti è anche un altruista.
“Ho alternato la corsa alla camminata, e sono arrivato neanche tanto stanco” ha dichiarato al termine della corsa il 60enne originario di Sondrio. “In questi giorni ho visto mio nipote, che di professione è imprenditore, e so che sta meglio” ha aggiunto evidentemente soddisfatto.
Lotti è partito da Covignano ed è arrivato a Verrucchio in ottime condizioni. Ha più volte ripetuto che sul tema delle donazioni in Italia ancora siamo ancora indietro, sperando che il suo gesto serva a smuovere qualcosa. Con lo sport molto si può fare.
E infatti Lotti vuole partecipare, per portare il suo verbo di bontà in tutto il mondo, a maratone internazionali, come quella di Gerusalemme e l’altra del Circolo polare artico in Norvegia, a Tromso.
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