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Bankitalia: incertezza elevata sul Pil, segnali di ripresa da maggio

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“Sulle prospettive economiche grava un’incertezza elevata, riflesso di quella che riguarda la possibile evoluzione della pandemia”. Lo ha sottolineato il capo del servizio Struttura economica di Bankitalia, Fabrizio Balassone, nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato sul Piano nazionale di riforma e sulla relazione con la richiesta di scostamento.

Il Pil italiano nel secondo trimestre, ha spiegato, “è in diminuzione (si attesta attorno al -10%), a causa degli effetti delle misure di sospensione dell’attività produttiva (soprattutto ad aprile). Gli indicatori mostrano segnali di miglioramento a partire da maggio: la produzione industriale è tornata a salire (oltre +40% rispetto ad aprile). L’indagine condotta a giugno dalla Banca d’Italia presso le imprese mostra meno pessimismo sulle prospettive della domanda, anche se permangono previsioni di calo degli investimenti“.

Balassone ha ricordato che “allo stato attuale si prefigura una caduta del Pil del 9,5% nella media del 2020, dovuta alla contrazione in primavera, e una ripresa parziale nel biennio successivo (+4,8% nel 2021 e +2,4% nel 2022)” e che “in uno scenario più sfavorevole, se ci saranno cioè sviluppi negativi sul fronte epidemiologico, il Pil italiano potrebbe contrarsi di oltre il 13% nel 2020 e recuperare in misura più contenuta nel 2021″. Tuttavia, ha precisato l’esponente di Bankitalia, “in questi scenari non sono considerati gli ulteriori interventi possibili con lo scostamento di bilancio proposto dal Governo e con le risorse anticrisi definite in sede europea (Next Generation EU)”.

E ancora: “Per il nostro Paese inizia ora un percorso tutt’altro che agevole. Andranno delineati in tempi rapidi progetti di investimento e di riforma lungimiranti, concreti e dettagliati; soprattutto tali progetti andranno attuati senza ritardi e inefficienze. È la condizione per garantire l’effettivo accesso ai finanziamenti previsti dal Next Generation EU, per rilanciare la crescita e la produttività dell’economia italiana”, ha sottolineato Balassone.

Nei prossimi mesi l’enfasi della politica economica dovrà necessariamente spostarsi dalla gestione degli effetti di breve periodo della crisi alla progettazione di interventi volti a rendere l’economia italiana più resiliente e sostenibile, in grado di crescere a ritmi più sostenuti. Altrimenti, esaurito il sollievo temporaneo che possono garantire le misure d’emergenza, le condizioni macroeconomiche e finanziarie del Paese non potrebbero che peggiorare“, ha aggiunto il capo del servizio Struttura economica della Banca d’Italia. (fonte: Agi)

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Redazione Nazionale

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