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Bolivia

Bolivia, miracolo nella selva: ritrovati dopo un mese quattro bambini sopravvissuti a un incidente aereo (VIDEO)

Pubblicato il 10 Giugno, 2023

I quattro bambini dell’etnìa huitoto, che per oltre un mese hanno vagato nella selva colombiana, dopo un incidente aereo l’1 maggio in cui sono morte tre persone fra cui la madre, sono giunti in aereo a Bogotà alle 12:27 locali (le 6:27 italiane). I bambini erano stati ritrovati ieri dai soccorritori.

I fratellini – Lesly Jacobombaire Mucutuy di 13 anni, Soleiny Jacobombaire Mucutuy di nove, Tien Ranoque Mucutuy di quattro e Cristin Ranoque Mucutuy di un anno – hanno viaggiato da San Joseé del Guaviare fino alla capitale a bordo di un velivolo dell’esercito, insieme con il padre, uno dei loro nonni e ad altri membri della famiglia.

Nella base aerea, riferisce il quotidiano El Tiempo, li attendevano quattro ambulanze, nelle quali sono stati trasferiti all’Ospedale militare di Bogotà dove continueranno i controlli medici ed il processo di idratazione e alimentazione.

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Piccole impronte di piedi e frutti selvatici che sembravano essere stati morsi. Sono questi i segnali che hanno dato speranza ai soccorritori dei bambini ritrovati nella giungla amazzonica della Colombia, a 40 giorni dallo schianto del piccolo aereo sul quale stavano viaggiando. I primi oggetti ritrovati dai ricercatori nella foresta sono stati un paio di forbici viola e un elastico per capelli, riporta la Bbc pubblicandone le foto. In un altro punto, invece, è stato trovato un pezzetto di metallo che sembrava essere parte di un telefono.

Sono stati, però, i resti della frutta a suggerire che i bambini potessero essere ancora vivi: i membri del gruppo indigeno Huitoto speravano che la conoscenza dei fratelli dei frutti selvatici potesse dar loro più chances di sopravvivenza.

Via Twitter il ministero della Difesa colombiano ha sottolineato che la parte più difficile dell’operazione di salvataggio realizzata ieri pomeriggio è stata quella di riuscire a portare i quattro bambini dalla fitta selva del Guaviare in cui sono stati rinvenuti, fino ad un elicottero che sostava ad un’altezza di 60 metri sopra le cime degli alberi. Elementi specializzati dell’esercito, mostra un video, hanno preso in braccio uno ad uno i quattro bambini e, con l’ausilio di un cavo metallico collegato ad un argano operato dal velivolo, li hanno portati a bordo. In un ultimo tweet il ministero ha confermato che “tutti gli sforzi del @FuerzasMilCol sono riusciti con successo a proteggere la vita dei bambini nelle giungle di Guaviare e Caquetá”. L’operazione, conclude il messaggio, “ha regalato loro il miracolo che la Colombia si aspettava. Eterna gratitudine ai nostri ufficiali in uniforme e alle comunità indigene”.

Sarebbero sopravvissuti grazie alla loro “conoscenza ancestrale” i quattro bambini ritrovati dopo aver vagato più di 40 giorni nella selva colombiana.

A dirlo – come riportato dalla testata Cambio – è John Moreno, leader indigeno guanano del Vaupés, che ha spiegato: “i bambini sono cresciuti dalla nonna, che è sapiente nella protezione indigena di Araracuara. Sono riusciti a sopravvivere grazie alle conoscenze tradizionali che gli ha insegnato”. Anche per Sandra Vilardy, viceministro della politica e della normalizzazione ambientale, se i bambini sono potuti sopravvivere in quella che è rinomata essere una delle foreste più dense e vergini del Paese, è grazie ai “messaggi della propria comunità e, naturalmente, le conoscenze che hanno fornito loro in precedenza”. 

I rischi nella foresta, ha detto ancora Vilardy, sono tanti e riguardano non solo “le condizioni molto limitate che offre la giungla in termini di alimentazione” ma anche quelli “associati a felini, serpenti, ragni, scorpioni, terreni instabili e pericolosi”.

Il velivolo era stato ritrovato il 16 maggio, in una zona boscosa del municipio di Solano, nel dipartimento di Caquetà, nel sud del Paese. Sul posto erano stati rinvenuti i tre adulti morti nello schianto, ma nessuna traccia dei piccoli. Il ritrovamento di resti di frutta con tracce di morsi aveva acceso la speranza di ritrovarli in vita, facendo scattare una massiccia operazione di ricerca guidata dai militari, con oltre un centinaio di truppe delle forze speciali ed una settantina di esploratori indigeni, che hanno setacciato l’area senza sosta.

Il 18 maggio era stata data una prima notizia del ritrovamento, poi smentita dallo stesso presidente Petro. Ma nuove tracce del passaggio dei bambini, nel corso delle settimane, hanno incoraggiato le ricerche, tanto che erano stati lanciati anche oltre 100 kit di sopravvivenza contenenti acqua e cibo, per aiutare i quattro bambini nei loro sforzi per la sopravvivenza.

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