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Camera, arriva la svolta: le deputate potranno allattare i loro bimbi in aula

Pubblicato il 15 Novembre, 2022

Svolta alla Camera: le deputate mamme potranno allattare i loro bimbi in aula, continuando a partecipare ai lavori parlamentari.

E’ quanto deciso dalla Giunta per il Regolamento di Montecitorio.

Le parlamentari potranno allattare i figli fino a quando non avranno compiuto un anno di età. Una novità in linea con quanto accade già da anni al Parlamento Europeo.

L’allattamento potrà avvenire in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’emiciclo, ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori.

Già nel 2006 alla Camera dei deputati venne allestita una sala per l’allattamento delle deputate neomamme.

Poi, con l’arrivo in parlamento di diverse giovani deputate elette nel Movimento 5 Stelle, vennero predisposti nuovi spazi dedicati alle parlamentari con bebè.

Ma non solo: è recente la creazione di una nursery dedicata ai più piccoli.

Fino ad oggi, però, non era previsto l’ingresso dei bimbi all’interno dell’emiciclo.

Grande soddisfazione sui social network per la decisione della Giunta per il Regolamento di Montecitorio.

Tra le prime a esultare per la novità l’azzurra Licia Ronzulli: “Finalmente! Le Deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neo mamme in Italia. Sulla conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio”.

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Licia Ronzulli

Proprio la senatrice di Forza Italia nel 2010 era stata ritratta mentre allattava il figlio nell’emiciclo del Parlamento Europeo.

Diversi i giudizi positivi sul provvedimento ufficializzato quest’oggi, così il forzista Paolo Emilio Russo su Twitter: “Le mamme deputate potranno allattare il figlio neonato durante le sedute. La decisione della Giunta della Camera è una buon notizia non solo per loro, ma anche per i papà. Il Parlamento ora si impegni perchè a tutte le lavoratrici venga garantita questa stessa possibilità”.

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