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Canale Agnena, presi i responsabili degli sversamenti di liquami

Pubblicato il 30 Giugno, 2020

Individuata una delle fonti di inquinamento da cui provenivano i liquami che due mesi fa hanno generato una macchia nera nel canale Agnena. 

Nella mattina del 29 giugno sono stati presi i responsabili dell’inquinamento del canale Agnena tra Castel Volturno e Mondragone.

L’operazione, che è stata condotta dai Carabinieri della Forestale e dalla Guardia Costiera di Castel Volturno, ha permesso anche di mettere sotto sequestro un allevamento bufalino a Capua.

Le indagini partirono lo scorso maggio quando una fotografia area evidenziò una gigantesca chiazza nera a ridosso del canale Agnena.

L’intervento del consigliere Borrelli

“Quando ci fu segnalata quella situazione ci mobilitammo immediatamente per attirare l’attenzione su questo problema. Sono subito partite le indagini e le verifiche per individuare i colpevoli degli versamenti illeciti. Oggi sono arrivati dei risultati importanti ma bisogna proseguire su questa strada ed insistere, bisognerà arrivare al punto che non vi saranno più crimini ambientali nei confronti del mare e di nessun corso d’acqua. Questi risultati ci dicono che vale la pena di combattere, per cui dobbiamo continuare a farlo, bisogna essere ancora più determinati ed agguerriti e serve la collaborazione di tutti, istituzioni, forze dell’ordine e cittadini.”– sono state le parole del Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

Il compiacimento del Vicepresidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola

“Desidero esprimere vivo compiacimento per i risultati delle attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ed effettuate dai Carabinieri Forestali e dalla Guardia Costiera di Caserta, con il supporto tecnico dell’Arpac. Puntuali e scrupolose indagini – ha sottolineato il Vicepresidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola – hanno consentito di risalire alle cause del grave inquinamento ambientale che nel maggio scorso interesso’ il torrente Agnena con foce nel litorale di Castel Volturno.
Il successo dell’operazione dimostra che il contrasto efficace dei reati ambientali può produrre risultati rapidi e di grande rilievo. Occorre mantenere alta la vigilanza per prevenire inquinamenti futuri davvero inaccettabili. L’ordinanza di sequestro dell’azienda responsabile dell’inquinamento costituisce un valido deterrente per scoraggiare il ripetersi di episodi analoghi. La Regione continuerà a fornire ogni collaborazione per le azioni di contrasto allo smaltimento illegale dei reflui zootecnici. Molte aziende del settore operano nel rispetto delle normative vigenti e non può essere consentito a singoli scellerati di arrecare gravi danni all’ambiente ed all’immagine di un settore d’eccellenza della nostra Regione”.

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