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Catania-Turris, Pellegrino: “Atteggiamenti arbitraggio non più tollerabili”

Il direttore dell’area tecnica del Catania, Maurizio Pellegrino, non le manda a dire contro la terna arbitrale

Pubblicato il 30 Settembre, 2021

Il direttore dell’area tecnica del Calcio Catania, Maurizio Pellegrino, al termine della gara contro la Turris ammette gli errori della propria squadra, ma non le manda certo a dire alla terna arbitrale, protagonista di una direzione di gara che ha reso la vita difficile ai giocatori rossazzurri.

Prevale la rabbia perché – afferma Pellegrino – ci si porta dietro per la seconda partita consecutiva decisioni arbitrali che le immagini dimostrano chiaramente come siano state e come abbiano condizionato l’andamento di queste ultime due partite. Indipendentemente dai nostri errori, che sappiamo di aver commesso, dai nostri limiti, dai nostri difetti. Però se si ci mettono anche, ripeto per la seconda volta, decisioni che vanno a complicare l’andamento di una gara, la cosa diventa impossibile. Mi dispiace molto perché l’impegno del tecnico, dello staff e dei calciatori è massimale. Sappiamo che dobbiamo sopperire ai limiti che abbiamo con il massimo dell’impegno e lo stiamo facendo. Abbiamo a mio avviso raccolto anche poco in queste ultime gare che abbiamo fatto rispetto a quello che abbiamo mostrato, ma dobbiamo avere la lucidità e la serenità di guardare alla partita di lunedì. Non possiamo fare diversamente. Non ci siamo lamentati degli arbitri per un anno intero, mi pare che nessuno possa dire che il Catania si sia lamentato, che io mi sia lamentato, che l’allenatore si sia lamentato. Così mi sembra troppo! Ma non tanto per le decisioni arbitrali che comunque hanno determinato e condizionato, quanto per gli atteggiamenti, che non sono più tollerabili! Non è possibile, noi siamo il Catania, una squadra, una società, una città di grandissime tradizioni e non si possono avere atteggiamenti del genere in mezzo al campo, non è comprensibile, indipendentemente dai nostri errori e limiti! Così diventa veramente troppo!”.

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