Cisl e Cisl Scuola Catania promuovono un censimento degli edifici scolastici fatto da docenti studenti e famiglie

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Un censimento dello stato degli edifici scolastici catanesi fatto dai diretti interessati: docenti, studenti, famiglie. Per segnalare a partire dagli anni di vita, criticità, barriere architettoniche, riscaldamenti e vie di fuga di ciascuna struttura. Un’iniziativa della Cisl di Catania, in collaborazione con la Cisl Scuola etnea, che partirà a breve anche con la diffusione sui social. Lo scopo è farne un dossier da portare alle istituzioni coinvolte, dall’Ufficio scolastico provinciale alla Città metropolitana e ai singoli Comuni, assieme a una serie di soluzioni prospettate.

“Attorno alla manutenzione scolastica, ordinaria e straordinaria, c’è il solito balletto di dati, cifre, interventi di rattoppo o mai realizzati – affermano Maurizio Attanasio e Ferdinando Pagliarisi, segretari generali rispettivamente di Cisl Catania e Cisl Scuola Catania – che viene messo in scena a ogni crollo dovuto al maltempo. Abbiamo l’impressione, però, che manchi una visione complessiva delle condizioni in cui versa il patrimonio scolastico catanese”. 

“Piuttosto che cavalcare demagogicamente il legittimo e condivisibile malcontento del mondo della scuola – afferma Pagliarisi – come organizzazione sindacale responsabile, abbiamo preferito fornire ai nostri terminali associativi, adeguatamente formati sulle normative che riguardano la salute e la sicurezza all’interno delle scuole, una scheda di valutazione del patrimonio scolastico. Azione che estenderemo a tutte le componenti del mondo scolastico per avere maggiore contezza della situazione complessiva. La scheda, che potrà essere compilata anche in forma anonima, vuole essere anche una forma di democrazia partecipata, un’iniziativa che non si ferma all’istigazione di sterili manifestazioni che rischiano anche forme becere di strumentalizzazione, ma vuole realizzare un censimento e dare spazio non solo alle denunce ma anche alle proposte”.

“Non pensiamo che la mancanza di visione sia dovuta alla disponibilità finanziaria – sottolineano i due dirigenti sindacali cislini – poiché i vari interventi ministeriali e i programmi comunitari hanno reso disponibili ingenti risorse che non sempre sono state impegnate e spese. È una responsabilità che va in capo all’Ufficio provinciale scolastico, alla Città metropolitana e a molti Comuni della provincia che, per mancanza del personale professionalmente necessario, non sempre sono in grado di approntare una seria programmazione con interventi determinanti e risolutivi; non abbiamo visto alcuna azione formativa resa nei confronti di quadri dirigenti, anche in ambito scolastico, capaci di gestire un percorso di programmazione, progettazione fino alla gara d’appalto finale. Non si costruiscono più nuove scuole con sistemi innovativi e antisismici e nemmeno si adeguano le esistenti, ne consegue ciò che è sotto gli occhi di tutti noi”.

Al sindaco della Città metropolitana – conclude Attanasio – chiediamo di farsi promotore di un urgente confronto pubblico, alla presenza di tutti i sindaci della provincia e dei responsabili dell’Ufficio Provinciale Scolastico, perché venga delineato un complessivo riscontro sulle condizioni degli edifici scolastici provinciali e le azioni che, ognuno per le proprie competenze, dovranno essere messe in campo. Alla Prefettura chiederemo, invece, se non sia il caso, date le condizioni che emergono a ogni evento meteorologico avverso e i rischi per l’incolumità fisica degli studenti e del personale scolastico, di costituire un’unità di crisi, anche attraverso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

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Redazione Catania 2

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