La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico che avrebbe sorvolato il Giappone per poi cadere in mare nell’Oceano Pacifico. Un gesto provocatorio che mina il già precario equilibrio mondiale, già sconquassato dalla guerra tra Ucraina e Russia.
In seguito al lancio Tokyo ha emesso un comunicato chiedendo ai residenti di due regioni settentrionali del paese, Hokkaido e Aomori, di evacuare le loro case e nascondersi nei rifugi. In alcune città sono risuonate le sirene, invitando la popolazione a mettersi al riparo.
L’ufficio del primo ministro nipponico alle 8:00 ore locali, circa l’1:00 in Italia, ha annunciato su Twitter che probabilmente un missile nordcoreano ha sorvolato il paese.
La Guardia Costiera giapponese successivamente con un comunicato ha confermato che un missile è caduto in mare e ha avvisato le navi di non avvicinarsi a nessun oggetto in caduta.
https://twitter.com/Giancky26/status/1577187054953566208?ref_src=twsrc%5EtfwFerma la condanna dell’accaduto da parte di Tokyo: “È un atto di violenza che segue i ripetuti e recenti lanci di missili balistici. Lo condanniamo fermamente”.
In effetti non è la prima volta che la Corea del Nord lancia missili, principalmente per “mostrare” i muscoli e a scopo dimostrativo.
Gli Stati Uniti si sono subito mobilitati e hanno parlato separatamente con Giappone e Corea del Sud per studiare le contromosse. Jack Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale americana, ha avviato consultazioni con le due controparti per studiare una “risposta internazionale adeguata e solida” e riaffermare l’impegno degli Stati Uniti nella difesa di Giappone e Corea del Sud, come affermato in un comunicato.
Per Charles Michel, presidente del Consiglio UE, si è tratta di “un’aggressione ingiustificabile”, e dopo aver espresso la sua solidarietà a Giappone e Corea del Sud ha scritto su Twitter: “Condanniamo con fermezze il deliberato tentativo della Corea del Nord di mettere a repentaglio la sicurezza nella regione, lanciando un missile balistico sopra al Giappone. Un’aggressione ingiustificabile, in palese violazione del diritto internazionale”.
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