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Corruzione e affari con il clan Moccia? Giudizio immediato per Andrea Guido e altri 46

Pubblicato il 30 Agosto, 2022

Una vicenda di corruzione e di presunti affari e accordi illeciti tra un clan camorristico e alcuni importanti esponenti politici pugliesi e salentini. Tra questi, dovrà rispondere a queste accuse, l’ex consigliere ed ex assessore al Comune di Lecce, Andrea Guido che sarà sottoposto a giudizio immediato. Guido si trova agli arresti domiciliari dallo scorso aprile con l’accusa di concorso in corruzione aggravata dalla finalità mafiosa. Secondo l’accusa, infatti, il leccese sarebbe entrato in affari con la camorra. Il tribunale ha fissato la prima udienza, con rito ordinario, il 17 ottobre prossimo. Guido, però, non è l’unico salentino implicato in questa vicenda. Con lui andrà a processo, infatti, anche Giuseppe Elia, residente a Novoli, attualmente in libertà, ma che secondo l’accusa avrebbe svolto il ruolo di intermediario.

Andrea Guido è accusato di avere intascato 2.500 euro in cambio della promessa di favorire l’impresa campana Soloil. L’azienda in questione si occupa della raccolta di oli esausti per conto delle pubbliche amministrazioni. Secondo l’impianto accusatorio alla Soloil interessava entrare nel mercato salentino. Il gip, intanto, aveva già respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, presentata dai legali dell’ex assessore di Palazzo Carafa. Il giudizio immediato é stato richiesto per 47 indagati. Le indagini dei carabinieri del Ros sono sfociate nell’esecuzione di 52 misure cautelari, per la maggior parte in Campania. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti c’è il clan Moccia di Afragola, che avrebbe avuto interesse a espandere i suoi affari camorristici in Puglia, proprio attraverso contratti per il ritiro degli oli esausti da parte di Soloil, azienda ritenuta vicina agli ambienti.

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