Con il miraggio della moda selezionavano modelle minorenni per trasformale in prostitute: arrestati a Palermo due manager di due agenzie. Venivano contattate tramite i social e invitate a partecipare a dei provini. Al termine dell’indagine svolta dalla Squadra mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo siciliano, i titolari delle agenzie sono finiti in carcere con le accuse di prostituzione minorile, induzione e favoreggiamento della prostituzione, violenza sessuale nei confronti di minorenne, mentre un terzo uomo, vicino all’organizzazione creata dai due, è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver intrattenuto rapporti sessuali con una ragazza non ancora diciottenne, in cambio di denaro. Superato il provino dell’agenzia, pagando 50 euro, le ragazze si iscrivevano all’agenzia. A quel punto iniziavano un percorso che ha portato molte di loro a trasformarsi in baby prostitute, manipolate dai titolari delle due agenzie che, in base all’accusa, intascavano centinaia di euro vendendo le prestazioni sessuali delle giovani vittime a uomini conosciuti durante gli eventi legati alla moda, secondo la ricostruzione della Squadra Mobile.
“Ufficialmente si trattava di una struttura per la promozione di giovani modelle siciliane, con lo scopo di farle partecipare ad eventi nazionali ed internazionali. Le ragazze partecipavano a casting, sfilate, servizi fotografici e concorsi di bellezza locali o regionali, nei quali riuscivano a conquistare le agognate fasce da Miss. Venivano trattate da star e coperte di “regalini” con l’intento di farle sentire al centro dell’attenzione, solleticando il loro ego e facendo leva sul loro desiderio di essere famose. Subito dopo scattava il corteggiamento, che culminava in rapporti sessuali. Ma faceva tutto parte del sistema architettato per soggiogare psicologicamente le ragazze e indurle, poi, a concedersi ad amici e clienti dei due “manager”, dietro sostanziosi pagamenti. Il tutto sempre con il miraggio di fare carriera nel mondo della moda, partecipando a casting di rilievo nazionale, dove le attendevano i clienti”, si legge nel comunicato della Polizia.
L’attività investigativa ha preso il via dalle dichiarazioni di una giovane modella, che aveva iniziato a lavorare con i due arrestati quando aveva appena 15 anni. La giovane ha raccontato di essere stata indotta a concedersi ai clienti dell’agenzia o a coloro che partecipavano agli eventi legati alla moda. Grazie alle sue rivelazioni e di altre indossatrici dell’agenzia, gli investigatori hanno ricostruito il sistema messo a punto dagli indagati.
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