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D’Amato: ‘Dimissioni e scandali giudiziari, è l’ora più buia per Pulsano’

Pubblicato il 26 Marzo, 2022

Gli scandali giudiziari riportati in questi giorni, di cui parla l’intera stampa provinciale e regionale, ove dovessero essere confermati, delineerebbero un quadro preoccupante sulla gestione amministrativa degli ultimi anni con ben cinque capi di accusa nei confronti dell’oramai ex Sindaco Franco Lupoli (dimissionario), dell’Assessore all’Urbanistica (ed anche lui già Sindaco di Pulsano per due legislature) Gigi Laterza e del dirigente comunale, responsabile del “Settore Infrastrutture, Fondi strutturali, Cultura, Sport, Turismo, Mobilità Sostenibile e Transizione Ecologica e Digitale” oltre che “Settore Programmazione Economico Finanziaria, Economato e Tributi” Cosimo D’Errico.

Sempre rispettando il principio di innocenza degli imputati fino a sentenza definitiva e riponendo la massima fiducia nella magistratura, resta severo il giudizio politico frutto della mala-gestione amministrativa di questi lunghi 25 anni. È questa infatti la misura in anni della cordata di sindaci Laterza-Ecclesia-Lupoli che ha “oziato” sugli scranni più alti della politica pulsanese grazie all’appoggio di uno pseudo centro-destra e schegge di sinistra deviata (nella legislatura che volge al termine). Un periodo lunghissimo, 25 anni, durante il quale e con diversi ruoli istituzionali, il triumvirato risultava sempre presente nelle amministrazioni comunali che hanno governato Pulsano. Anni difficili per chi denunciava la gestione allegra della casa municipale, pur avendo portato all’attenzione dell’opinione pubblica fatti, documenti e comportamenti obiettivamente gravi. Eppure una parte della cittadinanza e dell’opinione pubblica sembra aver addirittura apprezzato una certa modalità di gestione amministrativa. Tra le varie denunce e battaglie pubbliche fatte a titolo di esempio (e non esaustivo) si ricordano:

  • Il PROFONDO ROSSO dei conti comunali di quasi 24 milioni di euro. Un pre-dissesto risalente al 2018 a seguito di un disavanzo sul rendiconto 2017 di ben 2,5 milioni di Euro a cui si aggiungono i debiti pregressi ammontanti a 4,3 milioni di euro ed altri 5 milioni circa di debiti fuori bilancio accertati dai vari settori. Un buco quindi di 11,5 milioni di Euro a cui si aggiungono un ulteriore disavanzo di 2,5 milioni di euro di un anno fa ed un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) di 9,5 milioni di Euro per i quali i pulsanesi stanno già pagando e continueranno a pagare per i prossimi venticinque anni. Il tutto, come detto, per un totale di quasi 24 milioni di euro;
  • Lo scandalo del progetto idrovie, finanziate e mai realizzate sulla nostra litoranea, venuto alla luce durante il collaudo dei pontili (ed altre opere), semplicemente perché mancavano i pontili e non solo quelli. Eppure tutte le opere erano state rendicontate e fatturate compreso i palombari che avrebbero posato in mare corpi morti di diverse tonnellate (mai rinvenuti), oltre a gran parte del materiale depositato in siti comunali, misteriosamente scomparso;
  • La ventennale vicenda del depuratore consortile di Pulsano-Leporano iniziata negli anni ’90 e conclusasi qualche anno fa. Un’opera inizialmente quotata 30 milioni di vecchie lire (15 milioni di euro), poi lievitata di 2,15 milioni di Euro per le trincee drenanti, di altri 0,9 milioni di euro per il

recapito finale e ben 2,1 milioni di euro per, ancora una volta, furti vari a cui si sono aggiunti 0,6
milioni di euro per la messa in funzione. Quasi 21 milioni di euro e giusto 30 anni di realizzazione;

  • Il tentativo, sconsiderato, di forzare la mano sulla realizzazione di un Impianto di Compostaggio per il trattamento di 60 mila tonnellate annue di rifiuti, da realizzarsi a ridosso del Comune di Pulsano (meno di 2000 metri dalle scuole del paese e meno di 1300 metri dal centro del paese) che, con un enorme impegno ed una giusta dose di fortuna, siamo riusciti ad evitare. Sulla stessa vicenda ora grava presso il TAR di Lecce una richiesta di risarcimento danni milionaria a carico dell’Ente da parte
    della società che intendeva realizzare impropriamente l’opera;
  • L’operazione TAROS condotta un anno fa dai Carabinieri che ha portato alla cattura di esponenti della
    delinquenza locale ma ha anche lasciato ombre su un possibile legame con ambienti della politica locale pulsanese e leporanese.

    A Pulsano è passato un fiume di denaro enorme che non ha lasciato sul territorio quello che la gente si sarebbe aspettata. Il paese è allo strenuo con strade dissestate e servizi inesistenti che ha causato un deprezzamento delle proprietà ed un futuro sempre più incerto per chi fa impresa sul territorio.
    Non esprimiamo quindi giudizi sulle indagini attualmente in corso ma non ci si può nascondere di fronte alle vicende politiche sopra narrate che avrebbero dovuto far riflettere non solo chi, come il sottoscritto, fa politica da sempre ma anche la società civile che rappresenta questa comunità. Mi auguro di non dovermi risvegliare in una cittadina dove si forzano i concorsi pubblici per favorire l’assunzione di parenti o amici a discapito delle famiglie oneste che con tanti sacrifici hanno fatto studiare i propri figli o che pilotano appalti a favore di aziende amiche a discapito di altre magari per interessi elettorali o personali.

    Mi auguro che la magistratura faccia chiarezza quanto prima su tali vicende e, a chi è estraneo a tali fatti, di poter dimostrare la propria innocenza. Resta una ferita profonda per Pulsano che potrà essere sanata solo col tempo e da persone pulite rispettose dei principi della legalità.

    Il Consigliere Comunale Capogruppo di Pulsano Bene Comune, Emiliano D’Amato

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