Pubblicato il 7 Gennaio, 2023
Un mese dopo la morte drammatica del corridore, da un punto di vista giudiziario è come se non fosse successo nulla.
L’avvocato della famiglia del campione, Davide Picco, ha dichiarato che “al mezzo sarebbero state semplicemente scattate delle foto da parte della polizia tedesca, però nulla più. Da che so io il tir non è mai stato posto sotto sequestro”.
Dalla Germania non filtra nulla. Così l’avvocato ribadisce: “Allo stato dei fatti non mi è stato notificato nulla”.
Fatto sta che la prossima settimana dovrebbe essere notificata alle parti la data in cui verrà svolta la “superconsulenza” per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Il camionista nel 2001 aveva già patteggiato per omissione di soccorso (la pena era stata poi estinta) e nel 2014 era stata ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza, non è mai arrivato alcun provvedimento.
Rebellin è stato travolto, a Montebello Vicentino, poco prima di mezzogiorno, mentre rincasava da un allenamento nelle vicinanze della strada d’accesso al ristorante “La Padana”.
Poi ha raggiunto la Germania dove il reato di omicidio stradale, così come previsto dal nostro ordinamento, non esiste. E dove si è bloccata la richiesta di arresto inviata tramite Mae, il mandato europeo, dalla Procura.