Dopo il caso del detenuto che ha appiccato volontariamente un incendio nella sua cella, ancora disordini in carcere. Esplode in tutta la sua pericolosità ed esplosività la problematica ed annosa situazione dei detenuti leccesi, ma in generale si può parlare di tutta la Puglia ed un po’ tutto il Paese, e di chi è addetto a far rispettare le regole in quelli che possono essere sempre più considerati terre di nessuno o, comunque, sempre posti ad altissima tensione. Dal sovraffollamento alla carenza di personale, la situazione è ormai insostenibile. E, per quanto riguarda i poliziotti che lavorano all’interno delle carceri, sempre più turni stressanti, ferie non godute, straordinario che raggiunge le 40 ore settimanali. Dopo l’ennesima aggressione e i disordini in carcere, negli ultimi due casi in quello di Lecce, interviene FNS -Federazione Nazionale per la Sicurezza– Cisl. Un intervento che fa il paio con quello di Osapp che continua a denunciare le situazioni in cui versano i lavoratori all’interno delle carceri.
Il segretario della FNS, Antonio Pellegrino, racconta così un episodio avvenuto nelle scorse ore: “Martedì, nella Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce, due poliziotte penitenziarie sono state aggredite nel padiglione femminile. Può succedere, come è successo che alcune agenti, per evitare che una detenuta portasse a termine i propositi suicidiari, siano state dalla medesima aggredite e malmenate riportando ferite di vario genere che sono state refertate in Pronto Soccorso e che causeranno l’assenza dal luogo di lavoro per diverse giornate. Si pensi che chi ha causato questi danni fisici non è certo nuova a determinati atteggiamenti e che già altre agenti hanno dovuto subire violenze. Questi episodi di disordine in carcere che ormai si ripetono quasi quotidianamente sono da ricondursi ad una forte carenza di personale. Dalle nostre stime, a Borgo San Nicola mancano circa 200 agenti di Polizia Penitenziaria. A fronte di una capienza di quasi 800 detenuti, se ne registrano quasi 1.200. La pandemia ha acuito la situazione, a causa del trasferimento a Borgo San Nicola di moltissimi detenuti provenienti da altre province pugliesi, ma il tutto resta esplosivo perché i carichi di lavoro per il personale sono insostenibili. Chiediamo al Direttore del Carcere di Lecce e agli uffici superiori dipartimentali di provvedere urgentemente a uno sfollamento della struttura e all’invio di personale”.
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