Pubblicato il 26 Aprile, 2022
Non solo tra le strade o nelle case salentine, ci sono stati momenti di alta tensione anche per un incendio nel carcere di Lecce. Il rogo è divampato, nella notte tra sabato e domenica, per l’esattezza nella sezione infermeria del carcere del capoluogo salentino all’interno della stanza di un detenuto. Quest’ultimo ha deciso di appiccare il fuoco come segno di protesta per non essere stato trasferito in un altro posto di suo gradimento. A riferirlo è stato il segretario regionale del sindacato Osapp, Ruggiero D’Amato. Determinante e decisivo è stato l’intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria che, idranti alla mano, hanno impedito il peggio e che le fiamme si propagassero in altri ambienti del reparto.
Incendio nel carcere, l’elogio di D’Amato

L’incendio nel carcere, appiccato da un detenuto, però, ha creato momenti di alta tensione all’interno del reparto e avrebbe potuto scatenare la reazione di altri detenuti contro l’uomo autore del gesto. L’intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria, quindi, è servito soprattutto a scongiurare disordini all’interno del posto. Proprio su questo si è voluto concentrare D’Amato, segretario regionale di Osapp, che ha sottolineato ed elogiato la gestione della delicata situazione da parte dell’ispettore di turno e degli agenti in servizio, ricordando le ristrettezze di organico e sollecitando la direzione della casa circondariale a trasferire subito il detenuto. Il segretario regionale ha anche sottolineato il ruolo svolto dalla polizia penitenziaria a stretto contatto con i detenuti e con la loro sofferenza.
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