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Domani giornata della donna, i segretari del Pd: "abbandonare le frasi fatte"
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Domani giornata della donna, i segretari del Pd: “abbandonare le frasi fatte”

Pubblicato il 7 Marzo, 2021

Domani è la giornata della donna. Emanuela Di Giovambattista, segretaria Unione comunale Pd L’Aquila, Deborah Palmerini, segretaria circolo Pd Paganica e frazioni, Quirino Crosta, segretario circolo Pd Sassa, Cristina Equizi, segretaria circolo Pd L’Aquila centro, Giorgio Loru, segretario circolo Pd Arischia, scrivono in una nota: “In vista della giornata internazionale dei diritti delle donne, abbandoniamo tutti le frasi fatte, le espressioni scontate; evitiamo gli auguri superficiali e riflettiamo sul valore necessario del rispetto. La giornata dell’otto marzo ci dà l’occasione per consegnare alle donne aquilane il nostro impegno a proseguire con ancora più convinzione e determinazione, nel Partito Democratico e nella società, la nostra azione in favore della parità di genere, intesa come politiche di sostegno all’autonomia, all’autodeterminazione e alla creazione di opportunità. Lo faremo ritenendo il sostegno alla vita quotidiana delle donne, fondamento e valore identitario di un modello di sviluppo sano, equilibrato e coerente della società. È un dato di fatto che dove le donne rivestono ruoli primari, nella vita privata come nella vita pubblica, l’intera società ne beneficia. Sappiamo, da analisi e studi diversificati, come dalla condizione delle donne dipendano il benessere e lo sviluppo di una società, declinata in termini di diritti, di maturità della democrazia e conseguentemente economici. Nella visione sul futuro del Partito democratico è centrale il progetto di una collettività basata e realizzata nella considerazione paritetica dei generi, nella responsabilità di una prospettiva comune, liberamente autodeterminata e forte. Fuori da ogni retorica, sappiamo che nella società italiana, anche qui nel nostro territorio, permangono radicate ed evidenti disuguaglianze e discriminazioni nei confronti delle donne, aggravate dal periodo di pandemia. Sono le donne principalmente a caricarsi del lavoro di cura di anziani, minori e disabili, in famiglia. Per questo motivo, se lavorano, spesso guadagnano meno di un uomo e il loro è il reddito sacrificabile quando la situazione diventa ingestibile. L’ultima rilevazione Istat sul lavoro mostra come nel 2020, in Italia, abbiano perso il lavoro 444mila persone delle quali 312mila donne, con il picco a dicembre quando il 98% dei nuovi disoccupati era donna. I servizi cosiddetti essenziali sono svolti in larga parte dalle donne, spesso precarie. Anche quando il trend è positivo, per le donne lo è un po’ meno. Di nuovo dall’Istat apprendiamo che lo scorso novembre, fra i nuovi occupati, gli uomini erano in numero doppio rispetto alle donne. Benché il 60% dei laureati con lode sia donna, risultano differenze preoccupanti nei tassi di disoccupazione e nelle disparità salariali. Le donne vivono spesso condizioni di sfruttamento e abusi fino alle estreme conseguenze, diritti non riconosciuti e servizi insufficienti, per loro e per i figli. Situazioni aggravate dalle condizioni sociali determinate dalla pandemia e rese ineluttabili dalla precarietà e dalla povertà culturale ed economica. E poi, ancora, ogni giorno, discriminazioni, sessismi, misoginie e attacchi istituzionalizzati alle libertà conquistate nei decenni del femminismo, vilipendio alla dignità. Crediamo nella determinazione e nella tenacia delle donne, nella forza delle loro speranze. Crediamo nelle idee e nei progetti di uguaglianza trasversali, portati avanti da tutti coloro, donne e uomini insieme, che vogliono realizzarli per farli camminare sulle gambe delle persone, per farli abitare nelle loro case. Questo è l’obiettivo che perseguiamo nei circoli del Pd, con le donne e gli uomini che credono nella moltiplicazione delle forze libere unite e combattono le disuguaglianze. Sul territorio sono molte le organizzazioni che si occupano della condizione femminile. Vogliamo unire le nostre forze alle loro, per l’obiettivo comune di una mobilitazione gentile e determinata. È un percorso per definizione aperto e inclusivo, sebbene talvolta conflittuale, poiché la democrazia è miscellanea di pensieri e interpretazioni. Nel Partito democratico, da alcune settimane, è in atto una discussione vivace e non scontata sul ruolo delle donne, nata dentro e intorno al nostro partito. Ora inoltre, con le dimissioni del segretario nazionale Nicola Zingaretti, il Pd è in una fase delicata alla quale non dobbiamo permettere di diventare critica. Ne siamo consapevoli e non ci sottraiamo al confronto, per questo siamo impegnati e concentrati con ancora maggiore convinzione sui temi che riguardano la vita quotidiana delle persone. Al di là della congiuntura non facile, è innegabile che il Partito democratico sia l’unico dei partiti politici italiani ad aver istituzionalizzato l’alternanza di genere nei propri organismi dirigenti e nelle strutture esecutive interne. Alternanza di genere nei fatti e nelle responsabilità, non di facciata o relegata alle buone pratiche del politically correct. In particolare ciò è vero all’Aquila, dove la riorganizzazione del partito locale ha portato nell’ultimo anno all’elezione di una donna alla segreteria dell’Unione comunale e, sul territorio, due segretarie di circolo su quattro. Per questo motivo, possiamo a buon diritto rivendicare il costante impegno sul tema, da parte delle donne e degli uomini del Partito democratico d’Abruzzo, nel quale, in stretta connessione, lavora la Conferenza delle donne democratiche, luogo politico autonomo, aperto e inclusivo, forte in Abruzzo e, in particolare, nella provincia dell’Aquila, da anni. Puntiamo all’inclusione, alla valorizzazione delle competenze femminili e alla leadership delle donne nella vita pubblica, unica strada per realizzare una società più equa e più giusta.”

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