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Donna incinta in carcere, rischia fino a 7 anni di prigione per una recensione negativa

Pubblicato il 28 Marzo, 2024

Una vicenda davvero allucinante si sta verificando in Nigeria, dove una donna 39enne rischia fino a 7 anni di carcere per aver scritto una recensione negativa su una passata di pomodori. La donna in questione è la 39enne Chioma Okoli, imprenditrice di Lagos che tra l’altro è anche incinta del suo quarto figlio, cosa che non ha impedito alla polizia di arrestarla e sbatterla in carcere. Su di lei pende l’accusa di aver fatto “commenti schiaccianti” su una passata di pomodoro realizzata dal potente produttore alimentare nigeriano Erisco Foods.

La recensione della discordia

La vicenda è stata raccontata anche dalla Cnn, la quale ha spiegato che l’imprenditrice ha invitato i suoi 18.000 follower ad esprimere il loro giudizio sulla passata di pomodoro Nagiko Tomato Mix della Erisco Foods, che lei ha ritenuto “troppo dolce” dopo averla provata personalmente.

La sua recensione negativa ha provocato una serie di proteste e tra i commenti si legge: “Smettila di rovinare il prodotto di mio fratello. Se non ti piace, usane un altro”. A questo commento ha replicato la stessa Okoli con queste parole: “Aiutami a suggerire a tuo fratello di smetterla di ammazzare la gente con il suo prodotto, ieri è stata la prima volta che lo uso ed è zucchero puro”.

L’arresto

Come spiegato dall’emittente americana la Okoli lo scorso settembre è stata arrestata mentre era in chiesa dalla polizia nazionale nigeriana in borghese, che senza alcun rispetto per la sua gravidanza l’ha sbattuta in carcere dove è stata costretta a restare in piedi per ore in una cella che perdeva acqua. La donna ha poi denunciato che non c’erano posti a sedere, quindi è stata costretta a restare in piedi fino al giorno successivo, con le gambe dentro l’acqua che entrava dal tetto.

La Okoli, insieme ad altre due persone, è accusata di aver cospirato con “l’intenzione di aizzare le persone contro la Erisco Foods Limited” e di “istigazione” contro l’azienda, avendo condiviso informazioni ritenute false. Anche la Erisco ha intentato una causa civile contro la donna, dopo aver spiegato che molti fornitori avevano interrotto i rapporti con la società dopo le sue recensioni negative, e ha chiesto come risarcimento 5 miliardi di naira, circa 3 milioni di euro, per il danno d’immagine subito.

La replica della Okoli

La 39enne ha però deciso di passare al contrattacco e ha avviato due controquerele: una contro la polizia e un’altra contro la Erisco. Una battaglia che il suo stesso team legale ha definito “Davide contro Golia”, considerando che la piccola imprenditrice va a sfidare lo Stato stesso e una potente azienda del paese.

Eric Umeofia, amministratore delegato della società, è un personaggio piuttosto controverso e noto in Nigeria per le sue dichiarazioni sopra le righe. In una recente intervista alle tv locali aveva detto infatti che avrebbe preferito morire piuttosto che permettere a qualcuno di offuscare la sua immagine alla quale ha dedicato 40 anni della sua vita.

In campo è scesa anche Amnesty International, che si è schierata con Chioma Okoli, che continuerebbe a ricevere molestie, minacce e intimidazioni solo per aver espresso il suo parere con una recensione.

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