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raffaella carrà

E’ MORTA RAFFAELLA CARRÀ: LA PIÙ AMATA DA TRIESTE IN GIÙ

Pubblicato il 26 Aprile, 2024

«Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre». Questo l’annuncio di Sergio Iapino.

Raffaella Maria Roberta Pelloni, nome d’arte Raffaella Carrà, era nata a Bologna il 18 giugno del 1943. Lo scorso 18 giugno aveva compiuto 78 anni ed era stata festeggiata da tutti i più grandi nomi dello spettacolo e dal suo pubblico. Raffaella Carrà è morta alle 16.20 del 5 luglio a seguito di una lunga malattia che la donna non ha mai voluto rendere pubblica.

Le esequie non sono ancora state definite ma si sa che per volontà di Raffaella sarà cremata e la bara sarà di un semplice legno grezzo.

E’ stata una showgirl, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, radiofonica e autrice televisiva italiana. Definita “la regina della televisione italiana“, è presente nei palinsesti televisivi dalla fine degli anni sessanta a oggi e durante la sua lunga carriera è diventata un’icona della musica e della televisione italiana, riscontrando grandi consensi anche all’estero, soprattutto in Spagna.

La risata della Carrà riecheggerà per sempre nelle nostre orecchie. Così come il ricordo del suo ombelico: era il 1970 e sconvolse il Paese intero portando per la prima volta in tv l’ombelico scoperto. Il programma era Canzonissima, condotto da Corrado, e la showgirl nella sigla Ma che musica maestro! si mostrò con la pancia scoperta.

Fu solo la prima di una delle tante rivoluzioni attuate da Raffaella Carrà nel corso della sua lunghissima carriera televisiva. Uno degli ultimi riconoscimenti che le sono stati assegnati è del 2020 ed è stato il prestigioso The Guardian a consacrarla come sex symbol europeo, definendola “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”. Nella sua lunghissima carriera ha venduto più di 60milioni di dischi. Le sue canzoni sono icone di un’epoca che non tramonteranno mai, incise nella storia e nella tradizione del nostro Paese come pietre miliari.

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